PIETRO FRAGIACOMO

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BIOGRAFIA DI PIETRO FRAGIACOMO

Pietro Fragiacomo
Pietro Fragiacomo

Pietro Fragiacomo proviene da una famiglia originaria di Pirano, il padre Domenico e la madre Caterina Dolce. Nacque a Trieste il quattordici agosto del 1856. All’età di otto anni, o forse dodici, si trasferì con la sua famiglia a Venezia. Nel 1871, dopo aver trovato lavoro come tornitore e fabbro, e successivamente come disegnatore presso la Società veneta di costruzioni meccaniche, si stabilì a Treviso. Nel 1877, dopo il suo ritorno in famiglia, si iscrisse all’Accademia di belle arti di Venezia. Tra i vari corsi seguiti, frequentò la scuola di paesaggio diretta da D. Bresolin, dove ebbe le sue prime esperienze di pittura en plein air.

Dopo soli un anno abbandonò gli studi, ma continuò a dipingere spinto da G. Favretto, che divenne suo amico. Intorno al 1878-79 fece la conoscenza di E. Tito, con il quale amava dipingere panorami a S. Pietro in Castello.

Nel 1880 partecipò all’Esposizione nazionale di Torino, presentando il dipinto Un noioso incidente. Durante gli anni Ottanta, il Fragiacomo espose i suoi paesaggi nelle principali mostre nazionali: a Milano nel 1882, a Roma l’anno successivo, di nuovo a Torino nel 1884, dove presentò Venezia povera. Nel 1887 a Venezia, partecipò all’Esposizione nazionale artistica di belle arti con quattro opere, tra cui Silenzio; l’anno seguente, espose Casupole di pescatori all’Esposizione internazionale di Monaco di Baviera, e nel 1889, con Scirocco, all’Esposizione di Parigi.

L’INTERESSE PER IL PANORAMA:

Nel corso di un tragico incidente, che costituisce una delle prime prove del pittore, emerge chiaramente che per il Fragiacomo il protagonista del suo lavoro – in questo caso un uomo e una donna bloccati in mezzo alla campagna con l’auto guasta – ha un ruolo secondario rispetto al suo interesse per il panorama.

A differenza di Favretto e Tito, il Fragiacomo non fu affascinato dagli elementi del folclore veneziano. Piuttosto, rivolse la sua attenzione al paesaggio dell’entroterra lagunare e alle mutevoli sfumature di luce e colore nel cielo e sulle acque. Le sue molteplici rappresentazioni del paesaggio veneziano, incorniciate dalle sponde del canale della Giudecca, dove aveva il suo studio, richiamano le analoghe opere di G. Ciardi. Infatti, oltre alle influenze della pittura paesaggistica di F. Carcano, comunemente identificate dalla critica nelle sue opere, il F. risentì anche dell’opera di Ciardi nella scelta di una Venezia periferica e popolare e nella semplicità compositiva nel definire il paesaggio.

Nei titoli che assegnò ai suoi dipinti, il Fragiacomo, seguendo un romanticismo ormai sfinito, volle sottolineare l’approccio intimo alla veduta, considerandola come la proiezione dei suoi stati d’animo: ad esempio, “Serena”, premiato a Brera nel 1891, o “Riposo”, del 1892, conservato presso la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. Con “La melodia del tramonto” nel 1893, il Fragiacomo ottenne un premio all’Esposizione nazionale di Roma, e l’anno successivo alla mostra internazionale tenutasi a Vienna; attraverso il dipinto, diede un’interpretazione sussurrata e crepuscolare della stessa veduta veneziana rappresentata dieci anni prima da L. Nono in “Refugium peccatorum”.

GLI ANNI NOVANTA:

A partire dalla fine degli anni Novanta, il talentuoso pittore F. abbandonò definitivamente la sua precedente tecnica caratterizzata da toni chiari e pennellate leggere. Egli decise di abbracciare una nuova forma espressiva, basata sulla creazione di paesaggi attraverso l’applicazione materica del colore. Questo nuovo approccio si manifestò sia nelle sue opere di maggior impegno che in una serie di numerosi bozzetti preparatori di dimensioni ridotte. Parallelamente, egli intraprese sperimentazioni con l’uso della tempera, sovrapponendo velature di olio per ottenere effetti sorprendenti.

Nel lontano 1895, quando il suo talento come paesaggista gli aveva già assicurato un ruolo di rilievo nell’ambito artistico veneziano e nazionale, Fragiacomo fu scelto per far parte del comitato organizzatore dell’Esposizione internazionale d’arte della città di Venezia, la futura Biennale. Questo comitato, che comprendeva illustri personalità come Guglielmo Ciardi, Ettore Tito e Luigi Nono, aveva il compito di dirigere l’evento. Durante tale occasione, F. espose due dei suoi dipinti, una suggestiva marina intitolata “Un saluto” e un malinconico paesaggio di montagna chiamato “Tristezza”. Anche se le loro ubicazioni attuali rimangono sconosciute, queste opere sono giunte fino a noi attraverso fotografie, testimoniando la maestria dell’artista.

La sua partecipazione all’esposizione fu premiata con una somma considerevole di 2.500 lire. Da quel momento in poi, Pietro Fragiacomo prese parte a tutte le edizioni successive della Biennale veneziana, sia come espositore sia come commissario della sezione veneta. Grazie a questa prestigiosa rassegna, F., un artista solitario profondamente legato alla tradizione del naturalismo ottocentesco, ebbe l’opportunità di confrontarsi con le tendenze artistiche internazionali. Nei primi anni del Novecento, ad esempio, egli si ispirò agli stilemi compositivi dell’art nouveau, in particolare alla loro declinazione tedesca e jugendstil, e tali influenze si possono ritrovare in opere come “Armonie del silenzio” o “I pioppi”.

LE PROMOTRICI E LA PRODUZIONE ARTISTICA:

Nel corso del Novecento, Pietro Fragiacomo partecipò alle principali esposizioni artistiche a livello nazionale, come le Promotrici di Torino o le mostre organizzate dalla Società degli amatori e cultori di Roma. Inoltre, egli prese parte ad eventi di grande rilievo, come la prima mostra presso Ca’ Pesaro a Venezia nel 1908 o la prima Secessione romana nel 1913. Nel 1918, F. organizzò una mostra personale presso la Galleria Pesaro di Milano, esponendo ben 133 opere.

L’ampia produzione artistica di F., che conta circa 500 opere secondo le schede di A. Paponi, è oggi distribuita tra collezioni private e importanti istituzioni pubbliche. Oltre alle già menzionate, vanno ricordate le gallerie civiche d’arte moderna di Milano, Torino, Venezia, Roma, Palermo, nonché il Museo d’arte italiana di Lima.

Il talentuoso Pietro Fragiacomo si spense a Venezia il 18 maggio 1922, lasciando dietro di sé un’eredità artistica di inestimabile valore.

 

 

Pietro Fragiacomo Piazza San Marco
Piazza San Marco

 

Pietro Fragiacomo reti al sole
Reti al sole

 

Pietro Fragiacomo Venezia povera
Venezia povera

 

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