NICOLA D’ANTINO

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LE QUOTAZIONI di Nicola D’Antino

Un talentuoso scultore, noto per la sua stretta collaborazione con diversi artisti, si sta facendo strada nell’ambito dell’arte contemporanea. La sua opera è richiesta soprattutto nei circuiti artistici di grandi città come Milano e Firenze, ma anche nella regione delle Marche. Le sue creazioni scultoree, dalle linee sinuose e fluide, rappresentano spesso scene di vita quotidiana e sono oggetto di grande apprezzamento da parte dei collezionisti. I prezzi delle sue opere più piccole, ispirate allo stile liberty e caratterizzate da figure infantili, oscillano ora tra i 600 e i 1600 euro. Le sculture dalle forme più geometriche e influenzate dal gusto déco, invece, hanno visto un aumento nei prezzi, con valutazioni medie che arrivano fino a 4.500 o 9.000 euro per le opere più intricate e dettagliate. La rarità delle sculture di dimensioni superiori ai 50 centimetri ha generato un grande interesse nel mercato dell’arte: nel caso in cui qualche esemplare di queste opere eccezionali dovesse essere messo in vendita, potrebbero facilmente superare la soglia dei 12.000 euro, attrarre l’attenzione di collezionisti e appassionati desiderosi di possedere un pezzo unico e straordinario.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Nicola D’Antino.

Per ricevere la stima o quotazione bisogna inviare una foto del dipinto, specificando le misure, utilizzando il form presente in ogni pagina del sito web, oppure tramite mail o con whatsapp al numero: 3482858142.

Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

QUOTAZIONI INDICATIVE NICOLA D’ANTINO

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Figure infantili piccole 600 – 1.600 Euro
Forme geometriche e decò piccole 4.500 – 9.000 Euro
Sculture grandi grandi oltre i 12.000 Euro

 


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BIOGRAFIA DI NICOLA D’ANTINO

Nicola D’Antino: Tra Origini e Inizi Artistici

Nicola D’Antino, figlio di una modesta famiglia in un remoto villaggio dell’entroterra pescarese, nasce nel 1880 e muore a Roma nel 1966. La sua vita artistica inizia con l’orientamento fornito dal rinomato pittore abruzzese Francesco Paolo Michetti, che dimorava spesso a Caramanico.

Il giovane viene introdotto da Michetti all’arte del disegno e all’osservazione della realtà, incoraggiato anche nella scultura. Grazie alla vicinanza con Michetti, Nicola entra presto nel Cenacolo che si riunisce presso il Conventino di Francavilla al Mare.

Questo incontro lo porta a conoscere i protagonisti intellettuali dell’epoca, inclusi Gabriele D’Annunzio e Michetti stesso, entrambi sostenitori del suo trasferimento a Roma per perfezionarsi.

Il Cammino di Perfezionamento a Roma e Napoli

Seguendo i consigli dei suoi mentori, a soli diciotto anni, D’Antino si trasferisce a Roma, continuando i suoi studi sotto l’ala di Ettore Ximenes. Successivamente, si sposta a Napoli per frequentare l’Accademia delle Belle Arti.

Lì, frequenta le lezioni di Achille D’Orsi e si avvicina a Vincenzo Gemito e Antonio Mancini. Durante questo periodo, assorbe l’influenza del realismo della scuola napoletana, anche se in seguito lo abbandonerà una volta tornato a Roma.

L’Influenza dell’Ambiente Secessionista

Nel 1906, ritornando definitivamente a Roma, D’Antino subisce gradualmente l’influenza dello stile Liberty, frequentando ambienti come Villa Strohl-Fern e avvicinandosi ad artisti come Aleardo Terzi e Duilio Cambellotti.

Qui, sviluppa un proprio linguaggio artistico, legato alla linea decorativa Liberty, concentrato soprattutto sulla rappresentazione di figure femminili slanciate e sinuose. Inizia a partecipare alle esposizioni romane, consolidando la sua presenza nelle mostre della Secessione romana, Biennali veneziane e Quadriennali romane.

La Transizione dai Primi Anni Veristi alla Scultura Secessionista

Dopo la sua formazione in Abruzzo e gli studi iniziali a Roma, D’Antino si dirige verso Napoli, immergendosi completamente nell’ambiente verista partenopeo. Affronta il realismo di Achille D’Orsi e si ispira all’arte rinascimentale di Gemito, caratterizzando così la sua produzione fino al ritorno a Roma nel 1906.

Il Trionfo della Scultura Secessionista

Ben presto, le opere di D’Antino si arricchiscono di linee decorative su corpi femminili slanciati e dalla gestualità ardita e sognante. In mostre come l’Esposizione Internazionale di Roma del 1911 e la Biennale di Venezia del 1912, emerge il suo equilibrio tra realismo e grazia ideale nelle pose incerte delle sue opere.

Scultura in un’Epoca di Mutamenti

Negli anni Venti, un’epoca di profondi cambiamenti, Nicola D’Antino canalizzò la sua abilità artistica al servizio del regime, un cammino seguito anche da numerosi altri creativi. La sua arte, impiegata in sculture ufficiali e monumentali, assunse una forma più imponente e classica, riflettendo gli ideali del periodo.

Nel 1926, per esempio, dedicò il suo talento alla realizzazione del Monumento ai Caduti per L’Aquila, seguito da altre opere di rilievo come la maestosa Fontana Luminosa nel 1935. Contribuì anche con statue bronzee per il Ponte Littorio di Pescara, purtroppo andate perdute nel corso del tempo.

Parallelamente alle creazioni monumentali, D’Antino iniziò ad esporre le sue opere grafiche e pittoriche dagli anni Trenta. Particolarmente significativa fu la sua partecipazione alla Mostra del Sindacato fascista del Lazio nel 1932. In questo periodo, si concentrò soprattutto su nudi e paesaggi, per poi ritornare alla scultura negli anni successivi.

Il punto culminante arrivò alla terza Quadriennale di Roma del 1939, quando espose due maestose sculture in bronzo dorato: “Eva adolescente” e “Danzatrice”. Tuttavia, tra il 1938 e il 1940, il suo impegno si orientò verso la creazione di ritratti bronzei di Michetti e D’Annunzio, figure che rappresentavano i suoi primi maestri e amici fraterni.

Un Cammino Artistico Versatile

L’evoluzione artistica di D’Antino rifletteva non solo la sua versatilità, ma anche l’adattabilità alle richieste e ai gusti dell’epoca. La sua trasformazione da sculture monumentali a opere grafiche e pittoriche e poi di nuovo alla scultura mostrava la sua capacità di esplorare e abbracciare diverse forme di espressione artistica.

Attraverso le monumentali opere create per il regime e le esposizioni accattivanti delle Quadriennali, D’Antino si impose come un artista poliedrico e influente del suo tempo. La sua capacità di spaziare tra diverse tecniche e stili diede prova della sua abilità e adattabilità nell’affrontare le esigenze artistiche e sociali del periodo.

Il suo lavoro non solo decorava città e spazi pubblici, ma sottolineava anche l’importanza della creatività nell’ambito della cultura fascista, influenzando e riflettendo contemporaneamente l’atmosfera di quegli anni di profondi mutamenti sociali e politici.

Una Visione Artistica in Continua Evoluzione

L’opera di D’Antino rappresenta un viaggio attraverso gli avvenimenti e le tendenze artistiche di un’epoca tumultuosa. Dai monumenti imponenti al rigore delle esibizioni artistiche, il suo lavoro incarna l’evoluzione di uno stile e di una visione artistica in costante mutamento.

L’adattabilità di D’Antino alla varietà delle espressioni artistiche e la sua capacità di interpretare i dettami dell’epoca lo posero come una figura di spicco nel panorama artistico dell’Italia fascista. La sua produzione artistica rimane un testimonianza delle molteplici sfaccettature e delle trasformazioni culturali di un’epoca contraddistinta da grandi cambiamenti.

Pincipali Opere

  • Francesco Paolo Michetti, busto in bronzo, Palazzo della Provincia di Pescara
  • Monumento ai Caduti, 1926, L’Aquila
  • Montanina, 1929, piazza Nove Martiri Aquilani, L’Aquila
  • Due fontane gemelle,(1929-32) piazza Duomo, L’Aquila
  • Fontana Luminosa, 1934-35, bronzo, L’Aquila
  • Via Crucis, chiesa di S. Saturnino, Roma
  • Lo sciatore, 1931, marmo di Carrara, Stadio dei Marmi, Roma
  • Il Timoniere, 1931, marmo di Carrara, Stadio dei Marmi, Roma
  • La Pastorizia, La Pesca, L’Agricoltura e L’Industria, (distrutte), 1933,
  • bronzo, Ponte Littorio (distrutto), Pescara
  • Gabriele D’Annunzio, busto in bronzo, Palazzo della Provincia di Pescara
  • Francesco Paolo Michetti, 1938, statua in bronzo, Convento, abitazione e studio di Francesco Paolo Michetti, Francavilla al Mare

 

Nicola D'Antino Adolescente
Nicola D’Antino – Adolescente

 

Nicola D'Antino Giovinetta
Nicola D’Antino – Giovinetta

 

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