MOSÈ BIANCHI

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LE QUOTAZIONI di Mosè Bianchi

I dipinti di piccole dimensioni sono quotati tra i 2.200 euro e i 4.400 euro circa, mentre i dipinti più grandi si possono stimare oltre i 5.000 euro. I dipinti più ricercati dai collezionisti sono le vedute di Milano dallo stile impressionista che arrivano senza problemi sui 22.000 euro. I temi romantici del primo periodo e le tele in costume come i ritratti sono meno apprezzati e sono valutati tra i 2.00 euro e i 3.500 euro circa.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE MOSÈ BIANCHI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela grandi oltre i 40.000 Euro
Olio su tela medie 30.000 – 60.000 Euro
Olio su tela piccole 8.000 – 16.000 Euro
Opere grafiche

 


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BIOGRAFIA DI MOSÈ BIANCHI

Mosè Bianchi
Mosè Bianchi

Mosè Bianchi è nato a Monza, il 13 ottobre del 1840 e deceduto a Monza, il 15 marzo del 1904, è stato un pittore italiano.

Figlio di un insegnante di disegno e modesto pittore, Giosuè Bianchi e Luigia Meani. Il fratello Gerardo, anche lui pittore, aveva lo stesso carattere vivace, godette di una certa rinomanza nell’ambiente lombardo.

Completò gli studi tecnici e nel 1856 si iscrisse all’Accademia di Brera a Milano dove fu allievo dei maggiori pittori di quel periodo.

La guerra diu indipendenza:

Nel 1859 prese parte alla 3° guerra d’indipendenza italiana.Inizia a dipingere sotto la guida dell’insegnante Bertini, finita la guerra, rientrò a Brera e per quattro anni partecipò nella scuola di Giuseppe Bertini, dove ebbe a condiscepolo Tranquillo Cremona.

Nel 1864, dopo aver completato gli studi, ottenne la commissione del Comunione di San Luigi per la chiesa parrocchiale di Sant’Albino, vicino a Monza.

Nello stesso anno, con l’opera “L’ombra di Samuele” a Saul, vince il collegio Oggioni, che lo finanzia per due anni un soggiorno a Venezia dove studiò la pittura del Settecento a Roma e Parigi dove rimase colpito dal dipinto di Meissonier e Mariano Fortuny.

Nel 1869, tornò a Milano dove presentò a Brera I fratelli sono al campo , dove raffiguravano giovani donne prostrate che pregavano che i loro fratelli, combattenti della Terza Guerra di Indipendenza, fossero risparmi. L’immagine che combina il verismo dell’immagine con la retorica del sentimento patriottico e religioso è stata elogiata dalla borghesia milanese.

I suoi viaggi:

Nel 1871, Mosé divenne consigliere presso l’Accademia di Brera. I suoi numerosi viaggi a Venezia lo ispirano con viste molto popolari della Laguna, a volte richiedono molte versioni. I suoi contemporanei A. Fontanesi e D. Morelli considerano la sua pittura straordinariamente moderna e i suoi dipinti mostrano la sinergia della fotografia nella sua pittura e danno un contributo agli altri dipinti.

In una biografia si legge che trascorse gran parte della vita in galera per quanto fosse irrequieto. Il Bertini gli aveva trasmesso la capacità di non dimenticare per l’amore del vero i vecchi professori, sulla tecnica dei quali egli condusse studi molto approfonditi. Arrivato a Venezia, conobbe grandi pittori Veneti del calibro di  Ricci e Tiepolo ma anche il Guardi.

Dopo una breve assemblea comunale a Milano e dopo aver invocato senza successo una cattedra all’Accademia di Belle Arti di Torino nel 1890, dipinse a Gignese, vicino al Lago Maggiore, una serie di vedute alpine, un omaggio al naturalismo lombardo. Una malattia contratta nel dicembre del 1899 lo costrinse a tornare a Monza e ad abbandonare la pittura.

Mosé Bianchi muore il 15 marzo 1904 e viene sepolto nel cimitero di Monza.

 

Mosè Bianchi Paolo e Francesca
Paolo e Francesca

 

Flora. Mose Bianchi (1840-1904). Olio su Tela
Flora (1840-1904). Olio su Tela

 

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