Mario Schifano è nato il 20 settembre 1934, Khoms, in Libia e deceduto il 26 gennaio 1998, Roma, Italia, è stato un pittore e collagista italiano della tradizione postmoderna. Ha anche raggiunto una certa fama come cineasta e musicista rock.
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BIOGRAFIA DI MARIO SCHIFANO
Mario Schifano è nato nel 1934 a Khoms.
È considerato uno dei più eminenti artisti del postmodernismo italiano. La sua opera è stata esposta nel famoso spettacolo “New Realists” del 1962 alla Sidney Janis Gallery insieme ad altre giovani Pop Art tra cui Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Divenne membro del gruppo di artisti “Scuola romana” al fianco di Franco Angeli e Tano Festa. Conosciuto per essere un artista prolifico ed esuberante, ha tuttavia lottato con la vita della tossicodipendenza che gli è valsa l’etichetta di “maledetto”
Debutta verso la cultura informale con lavori ad alto contenuto materiale. Grazie a queste opere inizia la sua prima personale nel 1959 alla Galleria Appia Antica di Roma. Ma solo dopo la mostra del 1960 presso Galleria “La Salita” in compagnia di Angeli, Festa, Lo Savio e Uncini, che i critici iniziano ad interessarsi ai suoi lavori.
In questa fase della sua vita realizza dipinti monocromi, grandi carte incollate su tela e pitturate con un solo colore, tattile, superficiale, sgocciolante. Dipinge cifre, lettere, frammenti segnici del consumismo, tra i quali troviamo il marchio della Esso e della Coca-Cola.
Nel 1962 Schifano si trasferisce a New York dove si approccia alla Pop Art, infatti rimane impressionato dall’opera di Dine e Kline. Nel 1965 partecipa alla Biennale di Venezia, dove propone paesaggi semplici e lavori dedicati al Futurismo.
Presso lo Studio Marconi realizza nel 1967 il lungometraggio “Anna Carini vista in agosto dalle farfalle”, e successivamente la trilogia di film composta da Satellite, Umano non umano, Trapianto, consunzione e morte di Franco Brocani.
Studioso di nuove tecniche pittoriche, è uno dei pionieri ad usare il computer per realizzare opere e riuscì a elaborare immagini dal computer e stamparle su tele emulsionate. Le numerose opere dell’autore spesso anche apparentemente semplici hanno portato alla diffusione di un grande numero di falsi, soprattutto dopo la sua morte che avviene a Roma il 26 gennaio 1998.
Nel 1990 il Palazzo delle Esposizioni di Roma, in occasione della sua inaugurazione, gli dedica una rassegna intitolata “Divulgare” e pochi anni dopo Schifano rende un omaggio alla sua Musa ispiratrtice, cioè alla televisione, rappresentata come un fiume perpetuo di foto. Se alla fine degli anni ’70 si limitava a estrarre dagli eventi trasmetti in tv dei piccoli spezzoni per riprodurli sulla tela, ora, invece, modifica le immagini dipinte, cambiandogli volutamente il senso.
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