Lucio Fontana è nato a Rosario, il 19 febbraio del 1899 e deceduto a Comabbio, il 7 settembre del 1968, è stato un pittore, scultore e ceramista italiano.
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BIOGRAFIA DI LUCIO FONTANA
Lucio Fontana naque a Rosario de Santa Fé, in Argentina il 19 febbraio 1899. Suo papà era italiano e sua mamma argentina. Visse a Milano nei primi anni del 1900 per poi tornato in Argentina, dove lavorava nella bottega del padre. Nel 1928 partecipa alla prima esibizione di Nexus, un gruppo di artisti argentini a Rosario de Santa Fé. Quando tornò a Milano nel 1928, Lucio Fontana studiò all’Accademia di belle arti di Brera per due anni.
Diventa seguace di Adolfo Wildt nel 1949, e inizia a creare le sue opere infliggendo con buchi e tagli le tele, iniziando a andare oltre il significato e la distinzione tra pittura e scultura dove lo spazio smette di essere l’oggetto principale in base alle regole convenzionali della prospettiva. La tela stessa con rilievi e rientranze subite dai colpi, diventa con lo spazio e la luce parte integrante dell’opera. Alla fine degli anni ’40, collabora con la Fontana Arte alla creazione di basi in ceramica per tavoli e tavolini, e con la ditta Borsani.
La prima mostra personale di Lucio Fontana viene realizzata nel 1930 a Milano. Viaggia a Parigi e nello stesso anno, ha sviluppato le sue capacità in ceramica ad Albisola, in Italia. Nel 1939 entra a far parte del gruppo di artisti antifascisti milanesi Corrente. Ha inoltre intensificato la sua collaborazione permanente con gli architetti durante questo periodo.
Nel 1941, Fontana si trasferisce a Buenos Aires e insieme ad alcuni studenti crea nel 1946 l’Accademia de Altamira, da cui emerse il Manifesto bianco. Torna a Milano nel 1948 e insieme al gruppo di scrittori e filosofi firmò il Primo manifesto dello spazialismo.
Nel 1947 insieme con Beniamino Joppolo, Giorgio Kaisserlian, Milena Milani redige il “Primo Manifesto dello Spazialismo”, seguito poi dal Manifesto tecnico dello spazialismo nel 1951.
Nel 1949 crea la sua prima serie di dipinti in cui fora la tela con buchi e il suo primo ambiente spaziale, una combinazione di sculture informe, dipinti fluorescenti e luci nere da ammirare in un luogo buio utilizzando tubi al neon nella decorazione del soffitto. Nei primi anni cinquanta partecipa a mostre d’arte italiana. Durante questo periodo, ha realizzato diverse opere usando, il taglio e la perforazione, sia nella pittura che nella scultura.
Nel 1952 segue il Manifesto del movimento spaziale per la televisione dove è un mezzo integrativo dei concetti, destinata a rinnovare molti campi dell’arte. Fontana arriva alla sua poetica delle opere più famose, nel 1958, in cui le figure sembra lascino il piano e continuino nello spazio. Spesso intese come provocatorie alcune sue tele con i buchi e i tagli, fecero clamore nel pubblico anche per la facilità di realizzazione. Incide la tela con più tagli e l’opera diventa una scultura tridimensionale. Le tele con i tagli sono chiamate “Concetto spaziale-Attese“a seconda del numero dei tagli.
Conosce New York nel 1962 durante uno spettacolo del suo lavoro alla Martha Jackson Gallery.
Nell’ultimo anno della sua carriera, Lucio Fontana si interessa affina la messa in scena del suo lavoro nelle copiose mostre che lo ospitano in tutto il mondo, così come nell’idea di purezza raggiunta nelle sue ultime tele bianche.
Lucio Fontana muore il 7 settembre 1968 a Comabbio, in Italia.
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