LIONELLO BALESTRIERI

Lionello Balestrieri è nato a Cetona il 12 settembre 1872 e deceduto a Napoli il 24 ottobre 1958, è stato un pittore e incisore italiano, attivo in vari stili principalmente a Parigi e Napoli.


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BIOGRAFIA DI LIONELLO BALESTRIERI

Lionello Balestrieri
Lionello Balestrieri

Era nato a Cetona, in provincia di Siena, in Toscana, da un muratore di mezzi modesti. Ma le sue capacità gli valsero l’ammissione prima all’Istituto di Belle Arti di Roma, poi a Napoli. A Napoli, Balestrieri fu costretto a mantenersi come pittore decorativo per stanze in residenze private, ma continuò a studiare sotto Gioacchino Toma.

Poi brevemente reiscritto all’Istituto di Belle Arti di Napoli, quindi sotto Filippo Palizzi e Domenico Morelli. Tuttavia, attratto dai circoli artistici bohémien di Parigi, all’età di 20 anni si trasferì lì, lavorando come assistente dell’incisore fiorentino Osvaldo Tofani. Balestrieri ha contribuito con incisioni per un’edizione della Divina Commedia di Dante, pubblicata da Vittorio Alinari nel 1900.

Divenne amico e compagno di appartamento, con un violinista, Giuseppe Vannicola, che ritraggono in una tela Aspettando la gloria, esposto al Salone di Parigi del 1897.

La musica ha continuato a ispirare la sua arte per decenni. Nel 1898 dipinge la Morte di Mimì (Museo della città, New York), per la quale Balestrieri si dipinge come Rodolfo. Nel 1899 dipinse una tela raffigurante Beethoven, che dopo aver vinto un premio all’Esposizione Universale del 1900 a Parigi e nel 1901 a Venezia, lo rese famoso.

Il dipinto raffigura un appartamento mansardato debolmente illuminato con una fila di ascoltatori lungo la parete sinistra, ciascuno nel proprio stato d’animo, mentre un violinista suona tra loro e una fornace. Il volto del musicista è nascosto e il muro ha lo sguardo vuoto di una maschera di gesso di Beethoven. Numerose riproduzioni sono state fatte e vendute del dipinto.

Nel 20° secolo era diventato famoso per conoscere compositori come Puccini, Giordano e Cilea. Nel 1902, quando morì il suo mentore Morelli, si recò a Napoli; da questo incontro è nata un’altra importante opera: gli ultimi giorni di Domenico Morelli, prima esposto a Monaco (1902), poi a Venezia (1903), e ora esposto alla Galleria Civica di Udine.

Balestrieri ha continuato a dipingere soggetti romantici, venati di emozioni, in particolare riferendosi alla musica. Il suo stile cambiava spesso con l’esposizione ad altre correnti come l’impressionismo, lo stile Macchiaioli, ma anche gli stili costretti da un realismo sociale. Tuttavia, nel 1914, lasciò Parigi e si stabilì a Napoli, dove fu reclutato per dirigere l’Istituto di Belle Arti. A Napoli spesso preferisce i paesaggi, ma dipinge anche molte scene di genere e ritratti.

Fu brevemente legato a un gruppo di artisti che si definivano Gruppo degli Ostinati; tra cui Alberto Chiancone, Franco Girosi (1896-1987), Giovanni Brancaccio, Eugenio Viti e Francesco Galante; incontro al Caffè Tripoli in Piazza del Plebiscito; e sollecitando l’introduzione di stili modernisti nei circoli artistici napoletani.

Negli anni Venti, sotto l’influenza del futurismo, dipinse opere come “Sensazioni musicali” (1923) e dipinse anche opere che celebravano il potere fascista e Mussolini, come la Marcia vittoriosa, negli anni ’50 sperimentò con tele moderniste e cubiste. Decise di tornare a Cetona, dipingendo ancora paesaggi quando morì.

Nella sua città natale di Cetona, è stata fondata una fondazione intitolata al pittore allo scopo di promuovere eventi culturali. Lionello Balestrieri ha organizzato, con l’aiuto del comune, una serie di retrospettive del pittore e della sua cerchia, di cui uno nel 2015 a Palazzo Minutelli Ciolo.

 

Lionello Balestrieri - Il Monte di pietà - olio su tela, cm 70x100
Lionello Balestrieri – Il Monte di pietà – olio su tela, cm 70×100

 

Lionello Balestrieri - Pittrice e Pianista, 1910 Cetona 1872 - Napoli 1958
Lionello Balestrieri – Pittrice e Pianista, 1910 Cetona 1872 – Napoli 1958

 

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