GREGORIO SCILTIAN

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RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE GREGORIO SCILTIAN

Tipologia opere	Periodo / Dimensione	Quotazione
Olio su tela	grandi tele	oltre i 16.000 Euro
Olio su tela	caravaggista	5.000 – 16.000 Euro
Olio su tela	piccole tele	1.000 – 5.000 Euro
Opere grafiche

 

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BIOGRAFIA GREGORIO SCILTIAN

Gregorio Sciltian è nato il 20 agosto del 1900 e deceduto il 1 aprile del 1985, è stato un pittore italo-armeno. Sciltian è ben noto per le sue composizioni di ritratti e trompe-l’oeil.

È nato in una famiglia armena il 20 agosto 1900 a Nakhichevan-on-Don, da padre avvocato e madre discendente di una ricca famiglia di industriali armeni. Dopo aver terminato il ginnasio a Mosca, ha studiato arte all’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, tornato a Rostov, mostra le sue prime opere, di carattere cubo-futurista, all’interno di mostre collettive.

Con lo scoppio della rivoluzione d’ottobre scappa in Georgia con l’idea poi di trasferirsi in Europa, ma non avendo il visto d’espatrio rimane temporaneamente a Tbilisi. Qui grazie ai fratelli Il’ja e Kirill Zdanevič conosce la città, allora molto frequentata da russi in fuga dai bolscevichi, e conosce molti artisti tra cui : Sergej Sudeikin, Savelij Sorin, Tizjan Tabidze, Paolo Jašvili, il drammaturgo Nikolaj Evreinov, il poeta Vasilij Kamenskij e il musicista Nikolaj Čerepnin.

Dopo la Rivoluzione d’Ottobre si stabilì temporaneamente a Tiflis. Quindi ha studiato presso l’Accademia e il Museo di Belle Arti di Vienna.

Trasferimento a Vienna:

Gregorio Sciltian nel 1919 si trasferisce a Vienna perintraprendere gli studi presso l’Accademia di Belle Arti,non sfruttando appieno la vicinanza dei musei per approfondire l’arte Rinascimentale.

Si trasferisce a Berlino nel 1923 dove sposa Elena Boberman e dopo il viaggio di nozze a Monaco, prosegue, inizialmente da solo, verso l’Italia, dove studia e lavora presso il suo studio aperto a Campo de’ Fiori incontrando non poche difficoltà nell’inserirsi nella realtà artistica romana.

A Roma entra in contatto anche con alcuni intellettuali italiani, fra cui Alberto Savinio, ma saranno i fratelli Arturo, Carlo Ludovico e Anton Giulio Bragaglia a introdurlo nell’ambiente intellettuale romano. Nella sede della Casa d’Arte Bragaglia in via degli Avignonesi Gregorio Sciltian conosce Alberto Spaini, Leo Longanesi, Marcello Gallian, Massimo Lelj,  Antonio Baldini, Antonio Donghi e Giuseppe Capogrossi.

È un artista che mette in luce molti aspetti tipici della pittura del ‘500 e del ‘600: la meticolosa precisione del tratto e dei toni chiaroscuri,  il realismo di chiara influenza fiamminga. Nature morte e trompe l’œil realizzati con una tecnica sopraffina, sono la sua più importante caratteristica.

Espone alla Biennale di Venezia del ’26, Gregorio Sciltian si trasferisce in Francia esattamente a Parigi, per poi tornare in Italia nel ’34. Giunto il successo inizia a partecipare alla più grandi mostre italiane ed internazionali, organizzando inoltre alcune personali, tra cui quella di Milano presso la Galleria Stopinich del ’33 e presso la Galleria del Milione del ’42. Molte importante è la stanza a lui dedicata alla Biennale di Venezia.

Glia anni quaranta:

Verso la fine degli anni ’40 si sposta spesso a Gardone Riviera, dove analizza con più curiosità lo studio di Gerolamo Savoldo e del Manierismo lombardo. Alterna questi soggiorni a lunghi periodilavorativi nel suo studio a Milano ricavato nel Palazzo Trivulzio.

Realizza ritratti dal tratto preciso e nitido e realizza alcune scenografie  teatrali di opere sacre per diverse chiese verso gli anni ’50.

Gregorio Sciltian, dopo un primo approccio all’Art Nouveau, si riversa con tutto se stesso nello studio dell’arte del Rinascimento e del ‘600. In questa fase il suo interesse per i dipinti antichi viene fuori già da quando ancora giovane studiava in Russia, nonostante avesse esordito con “Donna alla finestra” del 1916 di evidente estrazione futurusta.

Gregorio Sciltian passato questo periodo di transizione cambia completamente la prospettiva artistica riscoprendo l’uso dei colori, dei disegni e dei temi in merito di pittura antica.È per questo che si trasferisce in Italia, luogo dove può approfondire gli studi dal vivo sui dipinti antichi, può toccare con mano il ‘500 e il ‘600.

Negli anni ’50 Gregorio Sciltianrealizza soprattutto a ritratti di persone illustri. Le sue opere sono riconoscibili dagli elementi allegorici, nitidezza nei dettagli e atmosfera rarefatta che ritroviamo in alcuni  suoi Autoritratti come “Ritratto di Vito Magliocco”, “Duca Luigi Grazzano Visconti”, “Ritratto di Peppino De Filippo”.

Dal 1923 al 1927 visse a Roma. Ha partecipato alla Biennale di Roma nel 1925 e alla Biennale di Venezia nel 1926. Poi ha vissuto a Parigi e Milano. Morì nel 1985 a Roma.

 

 

 

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