Giuseppe Miti Zanetti è nato il 9 ottobre del 1859 a Modena è morto nel 1929 a Milano, è stato un pittore e incisore italiano, principalmente di vedute malinconiche di Venezia.
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BIOGRAFIA GIUSEPPE MITI ZANETTI
Figlio di un avvocato benestante, è rimasto orfano del padre Vincenzo Zanetti noto avvocato e politico, in giovane età. Studiò per la prima volta all’Accademia di Belle Arti di Modena, ma nel 1874 si era iscritto all’Accademia di Bologna, dove sua madre era nata da una nobile famiglia.
Da lì si trasferì a Venezia nel 1884 dove sviluppò la sua predilezione per le vedute degli edifici veneziani e le loro riflessioni, influenzate da Mario de Maria. Viaggiò a Milano, espose a Parigi nel 1899 e a Monaco nel 1902. Partecipò ogni anno all’Esposizione Internazionale di Venezia dal 1895 al 1924.
Conobbe il famoso artista Emanuele Brugnoli, che diventò suo grande amicocon il quale andò a Venezia, riuscendo a far esprimere tutto il suo talento artistico consacrandolo coma pittore. Inziò ad apprezzare ed ammirare le viste locali, i palazzi veneziani, i portici, la laguna, dai quali trovò ispirazione fino a diventare i soggetti principali.
Negli anni successivi insegnò nelle Accademie di Modena e Venezia. Dopo il trasferimento a Milano, ha iniziato a dipingere paesaggi alpini in uno stile che ricorda Antonio Fontanesi. Tra le sue opere ricordiamo La malaria, Venezia, Galleria d’arte moderna a Venezia; Pesca in laguna, Galleria d’arte moderna a Milano.
Un anno dopo, nel 1874, si trasferì a Bologna, iscrivendosi presso l’Accademia, ma i risultati furono ancora una volta deludenti, frutto di poca applicazione e di una certa incostanza negli studi.
A partire dal 1884 si trasferì quindi definitivamente a Venezia, ed entrò in contatto col famoso pittore ed architetto Mario de Maria, che divenne una delle sue più grandi fonti di ispirazione. Realizzati molti dipinti moderni e molti quadri raffiguranti le vedute veneziane, divenne un artista di discreta fama, tanto da esporre le proprie opere presso numerose mostre artistiche: a Milano, Parigi, Monaco di Baviera, e naturalmente a Venezia, all’Esposizione Internazionale. Nella parte finale della sua carriera si dedicò anche all’insegnamento, ottenendo una cattedra sia all’Accademia di Venezia che all’Accademia di Modena.
Si spense a Milano, il 29 gennaio del 1929.
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