SCULTORE GIUSEPPE BOSSI

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

SCULTORE Giuseppe Bossi (11 agosto 1777 – 9 novembre 1815) fu un pittore italiano, amministratore artistico e scrittore d’arte. Si colloca tra le figure più importanti della cultura neoclassica in Lombardia, insieme a Ugo Foscolo, Giuseppe Parini, Andrea Appiani o Manzoni.

Giuseppe Bossi Palazzo di Brera Camillo Pacetti
Giuseppe Bossi – Palazzo di Brera Camillo Pacetti

TelefonoCONTATTACI SENZA IMPEGNO PER UNA QUOTAZIONE GRATUITA:

TEL: 06 8412822
WHATSAPP: 348 2858142
E-MAIL: info@compro-antiquariato.it


BIOGRAFIA GIUSEPPE BOSSI

È nato nella città di Busto Arsizio, vicino a Milano. Fu educato nel collegio di Monza; e la sua passione per il disegno fu promossa dal direttore del college. Studia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e trascorre gli anni 1795-1801 a Roma, dove disegna resti romani e affina le sue capacità nel disegnare l’anatomia all’obitorio di un ospedale e instaura un’intima amicizia con Canova, che fatto un busto di ritratto di Bossi. Incontrò Jacques-Louis David a Lione nel 1802, anche se il suo stile impiegava una tecnica meno rigorosamente classica.

Al suo ritorno a Milano, entrò a far parte della cerchia di giovani artisti progressisti che formarono la Cameretta Portiana divenne assistente segretario e poi segretario (1802-1807) dell’Accademia di Brera, la cui collezione di dipinti, la Pinacoteca, essenzialmente fondato. Nel 1804, in collaborazione con Barnabo Oriani, elaborò regole organizzative riviste per le tre accademie d’arte di Bologna, Venezia e Milano, che prestarono attenzione alla necessità di collezioni pubbliche di grandi esempi di arte, che venivano fornite dal monasteri dissolti e chiese secolarizzate della Lombardia, sotto amministrazione napoleonica.

Fu ricompensato con l’Ordine della Corona di Ferro. In occasione della visita di Napoleone a Milano nel 1805, Bossi espose alla Pinacoteca un disegno del Giudizio Universale di Michelangelo e dipinti raffiguranti Aurora e Notte, Edipo e Creonte e il Parnaso italiano.

Con il comando del principe Eugène de Beauharnais, viceré d’Italia, Bossi si impegnò a fare una copia dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, poi quasi cancellata, allo scopo di renderla resa in mosaico. Il disegno è stato realizzato con i resti dell’originale con l’aiuto di copie e le migliori stampe. Il mosaico, lungo 9,18 m, fu eseguito dal mosaicista romano Giacomo Raffaelli e fu posto nella Minoritenkirche di Vienna. Bossi ne fece un’altra copia in olio, che fu posta nella Pinacoteca di Brera. L’Accademia di Brera gli deve la sua bella collezione di calchi di grandi opere di scultura acquisite a Parigi, Roma e Firenze. Per se stesso, Bossi collezionava libri, disegni, stampe, dipinti, monete, sculture e antichità.

Bossi dedicò gran parte della sua vita allo studio delle opere di Leonardo, il cui modo di disegnare imitò abbastanza accuratamente perché le sue produzioni fossero passate come le sue e il suo ultimo lavoro fu una serie di disegni in bianco e nero che rappresentavano incidenti nella vita di quel grande maestro. Ha lasciato incompiuto un grande cartone animato in gesso nero del Cristo Morto nel seno di Maria, con Giovanni e la Maddalena. Nel 1810 pubblicò un’opera speciale in grande quarto, intitolata Del Cenacolo di Leonardo da Vinci, che ebbe il merito di Goethe molto interessante, che condivideva l’urgente sogno di salvare l’affresco di Leonardo.

Altre pubblicazioni di Bossi furono: “Le opinioni di Leonardo intorno alla simmetria di corpi umani” (1811) e “Tipo della pittura” (1816). Il suo diario, 1807-1815, è un’utile guida alla vita artistica ufficiale della Milano napoleonica.

Bossi morì nella sua casa di via S. Maria Valle, a Milano. Un monumento di Canova fu eretto alla sua memoria nella Biblioteca Ambrosiana, e un busto fu posto a Brera.

Torna in alto