GIOVANNI FATTORI

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LE QUOTAZIONI di Giovanni Fattori

Le opere dell’artista sono valutate come segue: litografie ed acqueforti hanno valutazioni comprese tra i 200 ed i 2.500 Euro, i disegni a matita si valutano tra i 1.000 ed i 3.000 Euro. Importi più importanti si raggiungono per gli oli su tavola, acquarelli e pastelli che sono quotati dai 15.000 Euro fino ai 100.000 Euro. In alcuni casi e per dimensioni medie grandi alcuni quadri arrivano anche oltre i 100.000 Euro come ad esempio nel 1993, il quadro “L’appello” venne venduto per 357.000 Euro.

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE GIOVANNI FATTORI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
oli su tavola – acquarelli e pastelli grandi oltre i 100.000 Euro
disegni a matita medie 1.000 – 3.000 Euro
litografie e acqueforti medie 200 – 2.500 Euro

 


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BIOGRAFIA DI GIOVANNI FATTORI

Pittore Giovanni Fattori
Pittore Giovanni Fattori

Giovanni Fattori  è stato un pittore Italiano, nato il 6 settembre 1825  a Livorno e deceduto il 30 agosto 1908 a Firenze, è stato uno tra i maggiori esponenti del movimento dei Macchiaioli.

Gli piaceva dipingere soggetti storici e militari, ma con il passare degli anni, e agli studi nella scuola di Barbizon, abbraccia la tecnica del en plein air, dipingendo paesaggi, scene comuni e ambienti militari. Dopo il 1887, iniziò a dedicarsi all’incisione.

Giovanni Fattori è nato a Livorno e quì ricevette una educazione base nel commercio, ma il suo talento nel disegno fece la differenza infatti divenne discepolo del maestro Giuseppe Baldini, un pittore locale di temi religiosi.

L’anno successivo tornò a Firenze, dove iniziò gli studi sotto la guida esperta di Giuseppe Bezzuoli e, più avanti presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Nel 1849 smise di studiare per lavorare come corriere addetto alla distribuzione di volantini per il Partito d’Azione. Nel 1851 riprese i suoi studi presso l’Accademia di Firenze dove prese l’abitudine di annotarsi tutte le osservazioni su libri che teneva gelosamente con se.

I suoi primi quadri, li ha dipinti nel 1851 e includono ritratti scene storiche sotto l’influenza del Bezzuoli. Nel 1852 partecipa alla Promotrice fiorentina con il dipinto “Ildegonda”, ispirato al romanzo del Grossi.

Nel 1854 studia realismo, insieme all’artista torinese Andrea Gastaldi. Intorno al 1857 Enrico Pollastrini, un altro allievo di Giuseppe Bezzuoli, lo indirizzò allo stile di “Ingres” influenzando molto il Fattori.

Agli inizi del 1851 Fattori inizia a visitare il Caffè Michelangiolo, ritrovo dove si riunivano alcuni artisti a Firenze. Nel 1861 Fattori conosce il pittore romano Giovanni Costa, il cui esempio lo influenzò tanto da partecipare con i suoi colleghi alla pittura di paesaggi realistici e scene della vita contemporanea “en plein air”.

I Macchiaioli:

Da quì in avanti Giovanni Fattori: divenne un membro dei Macchiaioli, famoso gruppo di pittori molto simili agli impressionisti, di cui sono considerati precursori. Come le loro controparti transalpine, ricevettero molte critiche per la poca qualità nella decorazione dei loro dipinti.

Nel 1860 vince il concorso per una scena di battaglia patriottica, con il dipinto “Dopo la battaglia di Magenta“. La ricompensa finanziaria gli permise di sposarsi a Firenze. Le opere mature di Fattori rappresentano una sintesi tra la luce naturale del metodo en plein air con macchie vivaci ma composte e il metodo tradizionale di comporre grandi quadri in studio, dai bozzetti.

Durante il periodo dopo il 1863 mentre era a Livorno, per badare a sua moglie che era affetta da tubercolosi dipinse contadini,soggetti di vita rurale e anche alcuni ritratti, comequello di Argia, sua cognata. In questi lavori dimostra la sua bravura usando la tecnica della macchia, la luce naturale e l’ombra con le loro aree contrastanti di ampio colore, mostrando l’influenza formativa di Giovanni Costa. Nel 1864 presentò altre quattro opere alla Promotrice fiorentina.

Nella sua pittura di paesaggio “La Rotonda di Palmieri” del 1866, la semplicità geometrica e il colore sono diventati parte strutturale del dipinto.

Verso la fine del 1866 si trasferì in uno studio nuovo e più grande a Firenze, per ospitare le sue tele storiche più grandi, poiché riceveva ancora incarichi per scene epiche di battaglia dall’unificazione italiana. Un famoso dipinto di questo periodo è l’Assalto alla Madonna della Scoperta, un episodio della Battaglia di San Martino nel 1860.

La morte della moglie:

Dopo la morte della moglie nel marzo del 1868, trascorse l’estate a Castiglioncello lavorando con Giuseppe Abbati sugli stessi temi, ha dipinto una serie di paesaggi “en plein air” e studi di vita rustica e contadini che lavorano nei giardini del mercato. In questi dipinti ha posto particolare enfasi su un design audace all’interno di una semplicità geometrica e su un’intensa luminosità.

Fattori ricevette un premio all’esibizione di Parma del 1871 per la sua scena di battaglia il principe Amadeo colpito a Custoza. Durante un viaggio a Roma nel 1873, studiò per il mercato del cavallo a Terracina e ricevette una medaglia di bronzo all’Esposizione mondiale di Vienna nel 1874 e di nuovo alla Fiera mondiale di Filadelfia nel 1876.

Nel 1875 Fattori, con Francesco Gioli, Egisto Ferroni e Niccolò Cannicci, visitò Parigi. Conosce molti artisti francesi, tra cui Camille Pissarro e Federico Zandomeneghi.

Inizio lezioni di pittura:

Iniziò a dare lezioni private di pittura e, dal 1869, insegnò due volte alla settimana all’Accademia fiorentina dove uno dei suoi ultimi studenti era Amedeo Modigliani. Tuttavia, ha avuto difficoltà finanziarie, poiché le sue scene di battaglia hanno trovato pochi acquirenti.

Quando non fu in grado di pagare le sue tasse, la sua proprietà a Firenze fu confiscata; questo e una rotula rotta lo hanno ulteriormente depresso. Nel 1878 inviò due dipinti alla Esposizione Universale di Parigi, ma era troppo povero per partecipare. La sua disillusione si rivela nel più duro realismo delle sue opere dalla fine degli anni settanta.

Nel 1881 dipinse temi rurali, come cavalli e bovini. Le sue visite alla tenuta dei Principi Corsini in Maremma nel 1881 e 1882 culminarono in una serie di dipinti di pastori, alcuni dei quali furono esposti all’Esposizione Nazionale di Venezia nel 1887.

Dal 1877 in poi, ha iniziato a dipingere molti grafici e, dal 1885, molte incisioni. Realizzò nello stesso anno, alcune acqueforti che poi furono acquisite dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Le sue incisioni erano innovative nella tecnica e nella struttura.

Nel 1885 ha prodotto un album con 20 litografie e 20 ricordi del vero. Nel 1889 fu promosso professore di disegno presso l’Accademia di Firenze e fu anche nominato professore di figura studio presso la Scuola di architettura.

I suoi schizzi realizzati all’aperto sono generalemte fati su piccoli pannelli di legno. Li usò quasi sempre come materiale nell composizioni più grandi. Queste tele di grandi dimensioni offrono una drammaticità visiva e una spaziosità, prive della maggior parte dei formati tradizionali contemporanei.

Le mostre Italiane:

Fattori ha partecipato a quassi tutte le mostre nelle città italiane, e a Londra. Alla mostre a Parigi, ha ricevuto una menzione d’onore nel 1890 e la medaglia d’oro all’Esposizione Universale del 1901.

Nel 1891 Giovanni Fattori si sposò di nuovo, con la sua compagna Marianna Bigozzi Martinelli e nonostante le modeste entrate economiche dal suo lavoro, ha vissuto in povertà. Ha avuto diversi problemi economici e debiti che lo invogliarono a offrire lezioni private a pagamento. La mancanza di denaro per comprare i telai gli impedì di partecipare alla mostra a Dresda nel 1896.

Iniziò a disegnare illustrazioni, prima per “I promessi sposi”, e successivamente per il giornale satirico “Fiammetta”. Nel 1900 diventa socio dell’Accademia Albertina di Torino. Dopo la morte della sua seconda moglie nel 1903, Fattori si risposò nel 1906, questa volta con Fanny Marinelli.

Giovanni Fattori muore nel 1908 a Firenze.

 

Giovanni Fattori Quadrato di villafranca
Quadrato di villafranca

 

Giovanni Fattori Principe Amadeo feritio a Custoza 1870
Principe Amadeo feritio a Custoza 1870

 

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