FRANCO ANGELI

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LE QUOTAZIONI di Franco Angeli

Franco Angeli, celebre artista del XX secolo, vede le valutazioni delle sue opere su tela generalmente posizionarsi in una fascia compresa tra €1.800 e €28.000. Tuttavia, è importante notare che alcune opere rare possono superare tali cifre, testimoniando il prestigio e il valore unico delle creazioni dell’artista. I dipinti degli anni ’60, in particolare, sono ampiamente riconosciuti come capolavori e contribuiscono a consolidare la reputazione di Angeli nel mondo dell’arte.

Per quanto riguarda le opere su carta, le quotazioni di Franco Angeli oscillano di solito tra €600 e €4.500.

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

QUOTAZIONI INDICATIVE FRANCO ANGELI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela medie 1.800 – 28.000 Euro
Opere su carta medie 600 – 4.500 Euro

 


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BIOGRAFIA DI FRANCO ANGELI

Franco Angeli
Franco Angeli

Franco Angeli è nato il 14 maggio 1935 e deceduto il 12 novembre 1988, è stato un artista italiano.

Giuseppe Franco Angeli, figlio di Erminia Angeli e Gennaro Gennarini, nacque in via dei Piceni nel quartiere San Lorenzo di Roma il 14 maggio 1935. Come i suoi fratelli Omero e Otello, prese il cognome di sua madre. All’età di nove anni, in seguito alla morte del padre, Angeli iniziò a lavorare come magazziniere.

Gli inizi

Ha anche lavorato in un negozio di riparazioni per carrozzeria e per un periodo è stato tappezziere. Tutti questi aspetti della sua giovinezza hanno influenzato la sua carriera artistica e il suo stile. Più tardi nella vita, il suo stile comprendeva l’uso di tessuti, modelli e ritagli di stoffa che ricordavano il suo passato lavoro di tappezzeria.

Dal 1955 al 1957, Franco Angeli lavorò come autodidatta. Sebbene Angeli non avesse mai preso lezioni di arte formale, iniziò a dipingere nel 1957 durante il servizio militare ad Orvieto. Ha giustificato la sua posizione affermando che “quando senti un profondo malessere, devi cercare un modo per non essere solo. In breve, devi porre fine a un interesse che ti accompagnerà nella vita”.

Il soggiorno a Roma

Durante il suo soggiorno a Roma, Franco Angeli conobbe uno scultore di nome Edgardo Mannucci. Quest’ultimo aveva legami con un pittore Alberto Burri e Angeli trovava affascinante il suo lavoro. Adattò le tecniche di Burri alle proprie, prendendo in prestito la materialità consumata dei Catrami.

In effetti, l’estetica generale delle cose rotte o rovinate divenne un aspetto chiave del suo lavoro. Significativamente, l’estetica è apparsa nel soggetto del suo dipinto “E da una ferita scaturì la bellezza”, un’opera basata sui suoi ricordi del bombardamento di San Lorenzo del 19 luglio 1943. opinione, “la materia per me è un frammento di questa enorme ferita che ha devastato l’Europa, i miei primi dipinti erano così – come una ferita da cui ho rimosso pezzi di una benda”.

L’influenza politica

La sua appartenenza al Partito Comunista Italiano ha lasciato segni nel suo approccio iniziale alla pittura. Questi segni si sono sbiaditi dopo la sua partenza e si sono avvicinati ai movimenti più radicali di sinistra e maoisti.

Nel marzo del 1960, in una mostra collettiva alla Galleria “La Salita” con Tano Festa e Giuseppe Uncini, Angeli espose per la prima volta i suoi lavori. Nello stesso periodo la Galleria gli regalò la sua prima mostra personale. I suoi lavori in evidenza consistevano in veli di colori ad olio e calze di nylon tese e coperte da una garza. Un critico chiamato Cesare Vivaldi descrisse gli effetti di quei ricordi evocati e delle assenze come le “lacrime delle cose”.

L’anno successivo, Angeli prese parte a un’altra mostra collettiva, intitolata 5 pittori. Gli artisti erano Angeli, Festa, Lo Savio, Schifano, Uncini; lo spettacolo è stato curato da Pierre Restany.

Gli anni 60

Nel 1962 Franco Angeli partecipa a “Nuove prospettive della pittura italiana”, una mostra alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna. Qui ha mostrato una serie di opere con simboli di potere: inizialmente svastiche, croci e mezzelune. Ad esempio, la serie intitolata Cimiteri  dei primi anni ’60 utilizzava sequenze di croci bianche, che ricordano il potere di Schermi.

Con il passare del tempo, Angeli iniziò a ritrarre frammenti di storia e ha registrato tracce di eventi contemporanei. Un lavoro, chiamato O.A.S. del 1961, alludeva all’organizzazione illegale paramilitare francese durante la guerra algerina. Un’altra opera, Cuba del 1960, ha attirato l’embargo degli Stati Uniti poco dopo che le forze rivoluzionarie di Fidel Castro avevano rovesciato la dittatura di Batista. Inoltre, 25 Luglio del 1963, commemora la caduta del regime fascista italiano nel 1943.

Alcune sue collaborazioni

Nel febbraio del 1963, Angeli espose le sue opere insieme a una poesia di Nanni Balestrini in una mostra d’arte di 13 pittori a Roma, nella Galleria La Tartaruga. Nel 1963, collaborò con Mario Diacono ed Elio Pagliarani per produrre edizioni limitate di libri con testi manoscritti e disegni originali. Per una mostra personale alla Galleria dell’Ariete, Milano, nel gennaio 1964.

A giugno ha esposto per la prima volta il suo lavoro alla Biennale di Venezia. Nelle due opere selezionate per quello spettacolo, La Lupa  e Un quarto di dollaro, il suo uso del velo oscurò il significato del simbolo sottostante. Quei due dipinti svanirono dalla memoria del pubblico con scarso impatto.

Le questioni sociali

Il profondo interesse di Angeli per le questioni sociali e di cultura popolare continuò nelle sue opere per tutto il 1980, quando tornò al tema della guerra in una serie di paesaggi esotici con piramidi, obelischi e aeroplani che alla fine divennero Esplosioni. Le forme stilizzate avevano guglie, capitelli e piazze abbandonate come in “un grandioso, atroce senso di scavo in cui la storia e la vita riemergono come perfetti solidi geometrici intatti che irradiano colori puri e profumati, verde, blu e rosso.”

Il tema dei “pupazzi”, che ha sviluppato nel 1984, è diventato una sorta di autoritratto che ha preannunciato l’ultima fase della sua vita. Franco Angeli è morto a Roma il 12 novembre 1988.

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