FRANCESCO SAVERIO ALTAMURA

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BIOGRAFIA FRANCESCO SAVERIO ALTAMURA

Francesco Severio Altamura - Autoritratto
F. Severio Altamura – Autoritratto

Francesco Saverio Altamura è nato nel 1840 si trasferì a Napoli, per studiarvi la fisica col Palmieri, la chimica col Piria, la filosofia col De Martino
Dall’ospedale ove faceva i suoi studi di medicina, passò nell’anno 1845 all’Istituto di Belle Arti.

Altamura fece un concorso di composizione per essere esente dalla leva miliatare; nell’anno 1847, concorse con “Gli Ebrei esuli in Babilonia” al Pensionato di Roma, e vinse il concorso insieme al Moretti. Creò fin d’allora col suo compagno quella nuova scuola del vero che fece tanto onore a Napoli, e dove tutto parla e palpita.

Altamura per via della sua partecipazione ai moti del 15 maggio, venne arrestato insieme al D’Ayala, Poerio, San Donato, duca Proto, ma poco dopo riuscì a fuggire. Avea combattuto alle barricate, dove ricevette una ferita di baionetta al sopracciglio e una di proiettile al dito pollice, ferita che fece domandare sarcasticamente da Ferdinando II all’Altamura se con quella mano potesse ancora dipingere.

La condanna a morte:

Due anni dopo essere evaso, Francesco Saverio Altamura fu condannato a morte in contumacia dal Tribunale Borbonico. Tuttavia, si nascose a Firenze, e nell’anno 1860 tornò a Napoli con Garibaldi. Dopo di che, si stabilì definitivamente solo dopo alcuni anni, avendone passati ben 17 in Toscana.

Francesco Saverio Altamura fu un pittore di grande forza, con colori intensi. Era cavaliere di San Maurizio e Lazzaro e della Corona d’Italia, nonché membro onorario di quasi tutte le accademie d’Italia e professore nell’Istituto di Belle Arti.

Nel 1847, Francesco Saverio Altamura espone il suo primo quadro, “Cristo e la donna adultera”, che fu comprato dal principe d’Aquila, fratello di Ferdinando II Borbone. Nel 1848, espone “La morte d’un Crociato o Dio lo vuole”, molto apprezzato dai giovani, ma causando brontolii tra i vecchi maestri irretiti nelle tradizioni accademiche. In sintesi, il suo lavoro artistico si distinse, sopratutto per l’audacia di sfidare le convenzioni accademiche dell’epoca.

In conclusione, Francesco Saverio Altamura fu un pittore di grande talento che, nonostante le avversità e le condanne, riuscì a emergere come una figura di spicco nell’arte del suo tempo.

Alcuni suoi dipinti:

In Firenze, dopo altri quadri di soggetto biblico: “Il profeta Nathan” e “La figlia di Jefte” che fu premiata, fece la “Trilogia di Buondelmonte“, ossia tre quadri rappresentanti “La tradita“, “Le nozze” e “I funerali di Buondelmonte” che furono premiati alla prima Esposizione italiana del 1861. Fece quindi: “Il sacco di Roma sotto il Conestabile“; “Odi vecchi ed Amori Nuovi“, quadri che si trovano nella Galleria del principe Colonna; “Veronica Cybo“; e vinse il concorso Nazionale intimato dal Governo Provvisorio di Toscana col quadro epico “Mario vincitore de’ Cimbri” ammiratissimo, e che, riprodotto per commissione del Re Vittorio Emanuele, trovasi ora a Capodimonte.

Per la Galleria Nazionale nell’Istituto di Belle Arti di Firenze, fece un espressivo ritratto dell’illustre “storico napoletano Carlo Troya”.

Citiamo ancora tra i suoi quadri: “Ofelia“, “Desdemona“, “Prometeo” nè quali il reale e l’ideale si compongono in felice armonia; “Excelsior“, quadro originale inspirato dalla poesia di Longfellow, che si ammira ora nel Museo Civico di Torino.

Dopo il suo ritorno da Napoli, preceduto da un istruttivo viaggio artistico in Francia, Germania ed Inghilterra, dove raccolse tesori d’osservazione, “Dubbio e fede” che trovasi nella Galleria Vonwiller; “Francesco I e la Regina Bianca” eseguito per Matteo Schilizzi; “La monacazione di Maria Spinelli“; “Savonarola in tempo di Carnovale“; “Dulce pro patria mori“; “Gli scolari di Tiepolo“; “Figlia di suo figlio” e parecchi quadri da chiesa.

 

Francesco Saverio Altamura Mario vincitore dei Cimbri
F. Saverio Altamura – Mario vincitore dei Cimbri

 

Studio di Francesco Saverio Altamura
F. Saverio Altamura – Studio

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