Filippo Abbiati è nato a Milano, nel 1640 e deceduto a Milano, nel 1715, è stato un pittore italiano.
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BIOGRAFIA FILIPPO ABBIATI
Filippo Abbiati (1640-1715) fu un pittore italiano del primo periodo barocco, attivo in Lombardia e Torino, insieme ad Andrea Lanzani e Stefano Maria Legnani, fu un importante pittore manierista della scuola lombarda. Nato a Milano, fu allievo del pittore Antonio Busca.
Alessandro Magnasco fu uno dei suoi allievi insieme a Pietro Maggi e Giuseppe Rivola. Ticozzi afferma di essersi formato, insieme a Federigo Bianchi, con Carlo Francesco Nuvolone. Insieme a Bianchi dipinse la cupola di Sant’Alessandro Martire a Milano. Abbiati ha anche dipinto una predica di San Giovanni nel deserto per una chiesa a Saronno.
Filippo Abbiati era un apprendista di Carlo Francesco Nuvolone, di cui riprende il tocco fluido e il gusto per le fondazioni ampie e luminose, e poi di Antonio Busca. Fu influenzato principalmente dalla pittura lombarda del primo Seicento, dalle opere di Cerano, Morazzone e Procaccini. Successivamente, conosce il barocco romano fino alle prime manifestazioni del rococò. In contatto con la pittura veneziana di Federico Bencovich e Sebastiano Ricci ha influenzato i suoi apprendisti Pietro Maggi e Giuseppe Rivola in questa direzione. Anche Alessandro Magnasco apparteneva alla sua scuola.
Abbiati ha sviluppato la sua produzione copiosa soprattutto a Milano e dintorni, ma le informazioni sulla sua vita sono scarse. Nel 1671 realizzò una tela, che fu perduta, per la chiesa milanese di Santa Maria del Carmine e un’altra, anch’essa non più esistente, per la Scuola di San Giovanni in Murano, che suggerisce la sua presenza a Venezia, mentre uno dei suoi viaggi a Roma prima del 1674 fu ipotizzata per spiegare l’influenza della pittura romana nella sua pittura del Beato Tolomeo, conservata nella chiesa milanese di San Vittore al Corpo.
Per il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli a Saronno dipinse la pala d’altare della Predicazione di San Giovanni Battista (1677), forse insieme a Luca Borromeo, e un David; anche qui nel 1688 fu dipinto La caduta della manna.
Nel 1680 furono commissionate tre tele per la chiesa di San Sebastiano, a Milano. I suoi capolavori sono considerati gli affreschi sulla controfacciata, nel coro e nella cupola della chiesa milanese di Sant’Alessandro. Li eseguì dal 1683 al 1696 in collaborazione con Federico Bianchi. Sebbene non sia facile distinguere il lavoro di un artista dall’altro, alcuni affermano che solo il Trionfo della Santissima Trinità, nella cupola e Le scene della vita di Sant’Alessandro, nel coro, sono di sua proprietà . Intorno allo stesso periodo dipinse Il Concilio di Efeso per la chiesa di Santa Maria del Carmine e 31 dipinti con scene della vita di San Lorenzo per il Duomo di Novara.
Nel 1700 ricevette i pagamenti per il suo contributo alle cerimonie funebri in onore dell’imperatore Carlo II. Intorno a quell’anno dipinse per la chiesa di Sant’Antonio le scene de La vita di Sant’Andrea Avellino, Il Sant’Antonio Converte un Eretico, Il San Pietro Martire Smaschera una Falsa Madonna e Il Miracolo del Mulo, gli ultimi due attualmente conservato nel Museo Diocesano di Milano.
La sua attività negli anni successivi non è stata documentata. Abbiati è morto a Milano.
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