EUGENIO BARONI

Eugenio Baroni è nato a Taranto il 27 marzo del 1880, ed è deceduto a Genova il 25 giugno del 1935, è stato uno scultore italiano.


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Eugenio Baroni Scultore
Eugenio Baroni Scultore

BIOGRAFIA EUGENIO BARONI

Iniziò la sua vita artistica nello studio del genovese Giovanni Scanzi, seguace di Vincenzo Vela e di Giulio Monteverde, si avvicinò sia alla cultura di Rodin che al simbolismo di Leonardo Bistolfi.

Tuttavia, intorno al 1910, lo stile di Bistolfi era considerato obsoleto, a favore di un linguaggio più drammatico ed espressionista, il cui prodotto principale è esattamente la tomba di Grosso Bonnin.

Baroni era affascinato dall’arte di Bistolfi, ogni forma antica e moderna gli piacque, mentre coltivava il suo grande sogno di statuario. Forte il distacco tra il “Monumento ai Mille” del 1911, e il progettato “Monumento-Ossario” sul San Michele, di pochi anni dopo: sovrano vagheggiamento ed erculea fatica della sua esistenza.

Venne ultimo il “Monumento al Duca d’Aosta“, in Torino, che egli non pote vedere compiuto. Sono da ricordare i pungenti piccoli bronzi “Erotici“, del pari che le maschie e solenni figure onorarie, erette o giacenti, di Genova, Roma, Lima del Peru.

Molte sue opere furono realizzate per il cimitero monumentale di Staglieno, a Genova, città nella quale visse a lungo e nella quale morì. All’interno della sua arte scultorea, la Tomba Grosso Bonnin dimostra il superamento, ma anche l’acquisizione, dell’influsso dei due maestri sopra citati.

Dopo la prima guerra mondiale si diresse verso l’arcaismo e uno stile più realistico. Tra l’altro, ha anche realizzato il famoso monumento dedicato ai “Mille” di Garibaldi a Quarto, che oggi è un quarto di Genova. Questo monumento fu solennemente inaugurato nel 1915 da Gabriele d’Annunzio.

Eugenio Baroni ha realizzato anche altre opere a Staglieno, tra le quali si trova il bassorilievo della tomba Fortunato Bozzo nel 1907, che mette in evidenza che lo stile liberty, ricco di ornamenti, è diventato obsoleto, a favore dell’Espressionismo ; il monumento funebre di sua madre, Chiara Ferrari Baroni (1915), che si basa sull’opposizione tra una linea che astrae e altre forme più espressive; la tomba Molinari (1920) e la tomba Molini-Sciutto (1922); la tomba di Isolabella-Gamba e la tomba di Roncallo (entrambe realizzate nel 1930), la cui stilizzazione si combina con la compattezza delle forme, tipica dell’arte del XX secolo.

Nel 1930 realizza le due statue in marmo di Guglielmo Embriaco e Andrea Doria posizionate nei pressi della galleria che va dalla piazza Corvetto alla piazza del Portello. Nello stesso periodo realizza le statue dell’arco ai Caduti di piazza della Vittoria a Genova. Eugenio Baroni fu anche autore di alcune statue di atleti per il Foro italico di Roma.

Muore a Genova il 25 giugno del 1935.

 

Eugenio Baroni La Vittoria in Marmo
Eugenio Baroni – La Vittoria in Marmo

 

Eugenio Baroni Il Bacio in Bronzo
Eugenio Baroni – Il Bacio in Bronzo

 

Eugenio Baroni Il Doria in marmo
Eugenio Baroni – Il Doria in marmo

 

L’opera costituisce lo studio per una delle sculture in marmo che Eugenio Baroni realizzò per lo Stadio del tennis del Foro Italico di Roma. Progettato a partire dal 1927 dall’architetto Enrico Del Debbio.
L’opera costituisce lo studio per una delle sculture in marmo che Eugenio Baroni realizzò per lo Stadio del tennis del Foro Italico di Roma. Progettato a partire dal 1927 dall’architetto Enrico Del Debbio.

 

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