Eso Peluzzi è nato al Cairo Montenotte, 6 gennaio 1894 e deceduto a Monchiero il 17 maggio 1985, è stato un pittore divisionista italiano. Era lo zio del pittore contemporaneo Claudius Bonichi.
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BIOGRAFIA ESO PELUZZI
Eso Peluzzi è nato a Cairo Montenotte. Suo padre era un liutaio di spicco e sua madre una fotografa. Studiò all’Accademia Albertina di Torino e fu allievo di Paolo Gaidano e Giacomo Grosso. Nel 1919 si trasferì nel quartiere del Santuario di Savona.
Voleva intraprendere la carriera musicale al Conservatorio di Parma, ma non venne preso perchè troppo grande quindi fu costretto a studiare nelle scuole di Savona e Torino, quindi poi riuscì ad entrare all’Accademia Albertina, sotto la guida di Paolo Gaidano, Giacomo Grosso e Cesare Ferro.
Nel 1913 con il quadro “Il pastore” vince la medaglia d’oro e denaro, con la quale viaggò a Perugia, Assisi, Firenze e Siena. L’anno dopo frequentò Venezia. Prese in sposa Delfina Pugno, dalla quale naque Elsa. Si arruolò nel 1° reggimento artiglieria che purtroppo lo rese invalido, quindi fu trasferito a Torino come disegnatore.
Nel 1922 tiene una personale alla Società Promotrice di Belle Arti di Torino e nel 1923 partecipa alla Mostra d’arte autunnale VII di Como.
Dal 1920 Eso Peluzzi ha spesso visitato Montechiaro d’Acqui, in provincia di Alessandria, dove ha trovato ispirazione per i ritratti della zona, spesso riordinando la realtà alla fantasia. Alcuni dei suoi disegni, tra gli altri, sono stati recentemente considerati come modelli dagli amministratori di Lichtenberg per creare nuovi arredi urbani.
Dal 1926 al 1948, ha partecipato alle Biennali veneziane e alle Quadriennali di Roma, e le sue opere hanno anche accompagnato mostre d’arte italiana a Baltimora, Berlino, Amburgo, Vienna, Lipsia, Budapest e Parigi. Le sue opere sono incluse nella Galleria d’Arte Moderna di Genova, Firenze, Torino, Roma e nei musei di Belgrado e Budapest.
Tra il 1936 e il 1938, insieme al pittore Mario Gambetta, dipinse affreschi raffiguranti la storia di Savona per la sala consiliare del Comune. Nel 1947, si trasferisce nel comune di Monchiero. Qui, attratto dal paesaggio locale, e mosso da quell’impeto post bellico, riscopre il pittore, fantastico e materico. L’anno successivo, la casa editrice Noseda di Como, produsse una monografia, intitolata: “La Pittura di Eso Peluzzi“, curata da Alberto Sartoris.
Nel 1963, per meriti artistici, diventa “Accademico di San Luca” e successivamente, il comune di Savona, gli conferì la “Cittadinanza Onoraria“. Dopo la morte della moglie, nel 1970, si risposò in Bardonecchia, con Mariantonietta Tartaglino che, diventerà “L’amata Nietta“.
Nel 1971 gli fu conferita la cittadinanza onoraria dalla città e nel 2008 Savona inaugurò una mostra permanente delle sue opere all’Antico Ospizio del Santuario, dove visse per alcuni anni. Nel 1975, all’età di 81 anni, Eso, iniziò a dipingere i strumenti di lavoro del padre: i violini. In quel periodo, il suo impegno fu lieve utilizzando oli magrissimi, che presentò poi in mostra a Cremona, nel 1982 ed a Savona, nel 1986.
Nel 1985, il comune di Savona, ha realizzato presso il museo civico, 2 sale permanenti dove sono esposte 26 opere, la maggior parte delle quali, provengono dal periodo di “Santuario“. Il suo lavoro mostra l’influenza di Matisse e il post-impressionismo.
Eso Peluzzi morì a Torino e fu sepolto a Monchiero nel Cuneo.
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