DOMENICO INDUNO

VALUTAZIONE gratuita dei dipinti di Domenico Induno

Vuoi ricevere una quotazione gratuita e senza impegno, in 24 ore, delle opere di Domenico Induno? Inviaci delle foto tramite il form quì sotto del quadro fronte e retro, della firma e le sue dimensioni.

ACQUISTIAMO e Vendiamo quadri di Domenico Induno

Siamo interessati all’acquisto di quadri di Domenico Induno. Mandaci delle foto nitide del quadro, le sue dimensioni e la firma. Garantiamo la massima riservatezza e privacy.

LE QUOTAZIONI di Domenico Induno

I prezzi delle opere del pittore Domenico Induno oscillano tra i 22.000 e i 42.000 euro per le opere di maggiore rilevanza, raggiungendo i 55.000 euro per i dipinti più notevoli. Si è notato recentemente un calo nella domanda per questo autore.

La sua arte è principalmente incentrata sulla rappresentazione dei temi contemporanei, come la vita durante il periodo bellico e le vedute panoramiche.

Siamo a disposizione tramite il nostro perito ed esperto d’arte per stimare e valutare gratuitamente le opere di Domenico Induno.

Per ricevere la stima o quotazione bisogna inviare una foto del dipinto, specificando le misure al netto della cornice, utilizzando il form presente in ogni pagina del sito web, oppure tramite mail o con whatsapp al numero: 3482858142.

Riceverete una risposta il prima possibile, in linea con il valore di mercato attuale secondo le nostre accurate considerazioni.
Ci riserviamo di valutare l’acquisto del quadro se risulta di nostro interesse.

N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE DOMENICO INDUNO

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela medie 22.000 – 42.000 Euro
Olio su tela notevoli medie intorno ai 55.000 Euro

 


TelefonoCONTATTACI SENZA IMPEGNO PER UNA QUOTAZIONE GRATUITA:

TEL: 06 8412822
WHATSAPP: 348 2858142
E-MAIL: info@compro-antiquariato.it


BIOGRAFIA DOMENICO INDUNO

Domenico Induno
Domenico Induno

Domenico Induno, nato a Milano nel 1815 e scomparso nel 1878, vede la luce in una modesta famiglia. Fin da tenera età, si avvicina all’arte lavorando presso l’atelier di un abile orafo. In quel periodo, ha l’opportunità di entrare in contatto con l’incisore Luigi Cossa, il quale gli suggerisce di iscriversi all’Accademia di Brera per coltivare il suo talento.

A Milano, Domenico frequenta le lezioni di due rinomati artisti, Luigi Sabatelli e Pompeo Marchesi, dai quali apprende preziose nozioni. Mostrando grande abilità, riesce a conquistare quattro medaglie in un solo anno, guadagnandosi la stima dei due maestri. Marchesi decide persino di acquistare alcuni dei disegni dell’allievo, inserendoli nella sua collezione privata, mentre Sabatelli accetta con gratitudine uno dei suoi splendidi lavori conclusivi.

Fin dai primi quadri, emerge chiaramente la sua inclinazione per la creazione di scene ispirate alla pittura storica. Tale genere artistico era molto diffuso nell’ambiente milanese e più in generale in Lombardia durante gli anni Trenta del XIX secolo.

Francesco Hayez, un maestro più anziano, segue con fervente interesse le prime prove del giovane Domenico Induno come pittore di storia. Rimane profondamente colpito dal suo talento e decide di concedergli uno spazio dedicato a studio nella sua dimora milanese. Inoltre, lo introduce a una cerchia di appassionati d’arte e collezionisti, i quali diventano i primi estimatori e acquirenti delle opere di Induno.

Nei primi anni Quaranta, alcuni di questi intenditori gli affidano la realizzazione di numerosi dipinti storici e ritratti. Tuttavia, l’artista abbandonerà presto questo genere per intraprendere nuove strade creative.

GLI ANNI 50 E 60 E IL SUCCESSO:

Alla fine degli anni Quaranta, Domenico Induno trascorre un breve periodo sia in Svizzera che in Toscana. Egli sceglie consapevolmente queste due località come luoghi di volontario esilio, in seguito agli avvenimenti risorgimentali. Al suo ritorno a Milano negli anni Cinquanta, Induno inizia a distanziarsi dagli ambiti politici per immergersi nel mondo intimo e quotidiano, che diventeranno elementi caratteristici del suo linguaggio artistico.

Tali elementi saranno prevalentemente presenti nelle narrazioni degli eventi storici contemporanei, quasi come se fossero osservati dietro le quinte, attraverso la lente induniana che racconta le piccole cose che si svolgono dietro alle grandi avvenimenti.

Domenico Induno inizia ad ottenere un successo critico e di pubblico davvero straordinario. Egli viene amato sia dalla critica che dal pubblico, specialmente a Milano. Le committenze artistiche si moltiplicano, e si susseguono premi nazionali ed europei, accompagnati da una profusione di apprezzamenti e lodi.

Egli diventa un interprete particolare della storia milanese contemporanea, osservata attraverso la lente della cronaca quotidiana. Nel 1873, raggiungendo l’apice della sua carriera, Induno viene insignito della medaglia d’oro all’Esposizione di Vienna. Infine, muore a Milano nel 1878, all’età di sessantatré anni.

GLI ESORDI E LA PITTURA DEL QUOTIDIANO:

Nel 1838, Domenico Induno espose per la prima volta a Brera una tela che rappresentava un chiaro esempio di adesione ai canoni della pittura di storia. L’opera in questione era “Il giuramento di Bruto di vendicare Lucrezia”. Questo tema trasmetteva immediatamente un significato patriottico e un senso di orgoglio individuale, che erano elementi costanti nella successiva espressione artistica di Domenico.

L’anno successivo, il pittore vinse il prestigioso Gran Premio di pittura con il dipinto “Alessandro infermo”. In questa scena, Alessandro, bevendo dalla coppa offertagli dal medico, dimostrò un atto di generosa fiducia che condannava le accuse di Parmenione, che avevano insinuato il sospetto di un avvelenamento. Quest’opera è ora conservata presso la Pinacoteca di Brera.

Grazie a questo premio, Domenico Induno ottenne l’esenzione dal servizio militare e la commissione per dipingere una grande tela per Ferdinando I. Il soggetto scelto fu “Saul unto re dal profeta Samuele”. Quest’opera fu presentata a Brera nel 1840, insieme alla “Strage degli Innocenti”. In seguito, fu collocata nella galleria imperiale di Vienna.

Nel 1844, Induno esponeva a Brera due nuove tele: “Orfanella in preghiera” e “Marco Visconti”. Queste opere rivelavano uno spostamento di interesse dal contesto storico classico a soggetti legati alle vicende storiche contemporanee e alle umili vicissitudini della vita quotidiana del popolo.

GLI EROI SCONOSCIUTI:

Domenico Induno conferiva un’interpretazione morale elevata proprio ai membri delle classi sociali più basse. Li elevava a protagonisti eroici delle sue opere, anche se sconosciuti e popolani. Un esempio di ciò è rappresentato dall’olio intitolato “Cosetta”, un chiaro omaggio a uno dei personaggi del romanzo storico “I Miserabili” di Victor Hugo.

La critica, sebbene inizialmente sorpresa dal repentino cambiamento del pittore, presto riconobbe il suo talento e lo elogiò ad ogni esposizione. “L’uccellatore” fu considerato il primo quadro di genere di Domenico Induno, a cui fecero seguito numerosi altri dipinti simili.

Nel 1846, creò “La vivandiera” e qualche anno dopo “La questua”, che raffiguravano una famiglia borghese visitata da due dame impegnate a raccogliere fondi per le vittime del Risorgimento. Con quest’opera riuscì a toccare profondamente il pubblico.

Dopo un periodo di esilio trascorso in Svizzera e in Toscana negli anni Cinquanta, Domenico Induno fece ritorno a Milano, continuando ad esporre costantemente a Brera e concentrandosi principalmente sulle immagini domestiche che rappresentavano la miseria delle classi sociali più basse.

Le guerre di Indipendenza:

Domenico Induno, ispirato dalle guerre di indipendenza, trova molteplici stimoli per reinterpretare in una chiave contemporanea la pittura di storia, concentrandosi soprattutto sul racconto non delle grandi vicissitudini destinate a eco storica, bensì delle quotidiane esperienze degli umili individui nella sfera domestica reale. Si cimenta nella creazione di tre opere: “La pacificazione di Villafranca”, “Il volto di Giuseppe Garibaldi come condottiero dell’esercito sardo” e “Episodio del ’59”.

In questi anni, il suo stile pittorico subisce una trasformazione, diventando più fluido e libero, grazie all’adozione di una pennellata sempre più spontanea e sciolta. Tuttavia, nell’animo del pittore rimane salda una sorta di ossessione per i dettagli, che si riflette nella sua meticolosa rappresentazione degli arredi, dei tessuti e degli ambienti.

 

 

Domenico Induno Nudo di spalle
Domenico Induno – Nudo di spalle

Siete interessati alla VENDITA o all’ACQUISTO delle opere di Domenico Induno?

Se siete interessati a ricevere una stima gratuita o valutazione della vostra opera, oppure volete semplicemente conoscere i prezzi di mercato, contattateci e vi risponderemo rapidamente.

La nostra galleria d’arte è interessata all’acquisto e alla vendita di quadri e dipinti di Domenico Induno. Valutazioni, prezzi, valore, quotazioni, stime, acquisti e vendite delle opere realizzate dall’artista.

 

    INVIACI LE FOTO DELLA TUA OPERA RISPOSTE IN 24H GRATUITE






    Torna in alto