CORRADO CAGLI

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LE QUOTAZIONI di Corrado Cagli

Artista stimato soprattutto per le opere astratte con tecnica mista, i dipinti ad olio di grandi dimensioni di Corrado Cagli in linea di massima hanno un valore tra i 3.000,00 e i 11.000,00 euro.

Le tele di medie dimensioni potrebbero avere una stima tra i 2.000,00 e i 4.500,00 euro, mentre le tele di piccole dimensioni sono orientativamente quotabili tra i 1.000,00 e i 2.500,00 euro.

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

QUOTAZIONI INDICATIVE CORRADO CAGLI

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela grandi 3.000 – 11.000 Euro
Olio su tela medie 2.000 – 4.500 Euro
Olio su tela piccole 1.000 – 2.500 Euro
Opere grafiche 1.000 – 1.300 Euro

 


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BIOGRAFIA DI CORRADO CAGLI

Corrado Cagli nella fonderia a Monte Testaccio per la creazione della scultura Diogene utilizzata per Estri di Petrassi Roma
Corrado Cagli nella fonderia a Monte Testaccio per la creazione della scultura Diogene utilizzata per Estri di Petrassi Roma

Corrado Cagli vede la luce ad Ancona il 23 febbraio 1910 da Alfredo e Ada Della Pergola. Cinque anni più tardi, si sposta insieme alla famiglia a Roma dove completa gli studi classici e partecipa all’Accademia di Belle Arti.

Successivamente, Cagli fornisce le illustrazioni per le copertine e alcune pagine interne di “La Croce Rossa Italiana Giovanile”, una rivista destinata alle scuole primarie e secondarie italiane.

Nel 1927, crea un dipinto a tempera per il soffitto di un club in via Sistina, opera che successivamente viene demolita.

Nella primavera dell’anno successivo, fa il suo esordio nel campo dell’artigianato presentando un cofano “del focolare” alla XCIV Esposizione di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Belle Arti a Roma.

Il primo murale

Sempre nel 1928, realizza un murale a “tempera magra” per il salone utilizzato come teatro nel quartiere Campo Marzio – Trevi – Colonna del PNF, situato in via del Vantaggio a Roma. Di quest’opera ormai perduta, non è rimasta traccia tranne che per una testimonianza di Dario Sabatello.

Il 1929 a Umbertide

Nel 1929, a Umbertide, inizia il suo impiego presso la rinomata fabbrica di ceramiche d’arte Rometti, una famiglia di rilevanza anche nella storia politica italiana a causa dell’esilio di Clòtide in Francia. Nell’anno successivo, Corrado Cagli assume la carica di direttore artistico della manifattura dedicandosi alla realizzazione di manufatti in ceramica.

Nello stesso periodo, sempre a Umbertide, nella dimora Mavarelli-Reggiani, realizza un imponente affresco lungo 60 metri. Quest’opera affronta il tema della Battaglia del grano ed è divisa in dodici riquadri che adornano le quattro pareti della sala.

Il Ruolo Chiave di Corrado Cagli

Il 1929 segna l’inizio dell’importante contributo di Corrado Cagli alla fabbrica di ceramiche d’arte Rometti, con la sua nomina a direttore artistico nel successivo anno. Parallelamente, nella residenza Mavarelli-Reggiani, l’artista dà vita a un maestoso affresco di 60 metri, incentrato sulla Battaglia del grano e distribuito in dodici riquadri che adornano le quattro pareti della sala.

Nell’aprile del 1932, Cagli dà il via a una mostra personale presso la Galleria di Roma, curata da Pier Maria Bardi e in collaborazione con Adriana Pincherle. La galleria espone opere come “La Fortuna” e diversi ritratti, tra cui spiccano il “Ritratto di Sclavi” e “Igino”, insieme a studi, disegni, ceramiche e la scultura intitolata “Ritratto di Serena”.

Nuove Prospettive

Entro la fine dell’anno, Cagli, insieme a Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli, fonda il Gruppo dei Nuovi Pittori Romani. Durante questo periodo, ha anche decorato pareti alla Mostra romana dell’Edilizia e ha realizzato “Preparativi alla guerra”, un affresco di 30 metri quadri nel vestibolo della V Triennale di Milano. Parallelamente, su invito della Commissione Archeologica di Salerno, intraprende un viaggio a Paestum, con possibili visite a Napoli e Pompei. Durante questo viaggio, dipinge e disegna, contribuendo significativamente alla sua comprensione della pittura pompeiana.

Il Manifesto

Nel 1933, Cagli scrive un articolo fondamentale intitolato “Muri ai pittori”, che si rivelerà cruciale nella storia del muralismo italiano. In questo scritto, formula i suoi principi teorico-estetici, sostenendo posizioni affini a quelle espresse nello stesso periodo da Sironi.

Un trasferimento parigino

Nel dicembre del 1933, Cagli decide di trasferirsi a Parigi, dove tiene una mostra insieme a Capogrossi, Cavalli e Sclavi presso la Galerie Jacques Bonjean. Questo spostamento è orchestrato dal conte Emmanuele Sarmiento, che organizza l’evento. Il critico Waldemar George, autore del catalogo, riunisce i quattro giovani artisti sotto l’etichetta di Ecole de Rome.

Cagli presenta diverse opere durante la mostra, tra cui il “Ritratto del pittore Prieto”, “Edipo”, “La colomba”, “Natura morta” e “Composizione”. Ogni opera riflette la sua espressione artistica unica e contribuisce a consolidare la sua presenza nel panorama artistico parigino.

Il giudizio critico

La mostra suscita un notevole interesse, attirando numerose recensioni sia in Italia che in Francia. I critici esaminano attentamente le opere esposte, contribuendo a plasmare la percezione di Cagli e degli altri artisti coinvolti. La risonanza della mostra si diffonde attraverso le parole dei critici, consolidando la reputazione di Cagli oltre i confini nazionali.

La II Quadriennale d’Arte Nazionale

Nel mese di febbraio del 1935, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma, prende vita la II Quadriennale d’arte nazionale, curata da C.E. Oppo. Quattro imponenti pannelli murali, concepiti da Cagli, adornano la rotonda ideata da Piero Aschieri. Queste maestose opere, alte quasi 4 metri, narrano il tema della bonifica dell’Agro Pontino, costituite da una Protasi e tre Cronache del tempo.

La mostra comprende anche una notevole varietà di lavori, tra cui:

  • La Romana;
  • Il neofita;
  • Il Palatino;
  • Ritratto di Afro;
  • L’Angelica;
  • I Sabaudesi;
  • La notte di San Giovanni;
  • I neofiti;
  • Composizione;
  • Battaglia;
  • Sette pennelli.

La Fontana dello Zodiaco a Terni

Nel periodo 1932/33, a Cagli viene affidato l’incarico di realizzare decorazioni policrome su vetro a Venezia, destinate alla fontana dello Zodiaco situata a Terni. Purtroppo, tali decorazioni subiscono danni nell’ultimo conflitto mondiale, ma la fontana conserva ancora il segno del talento di Cagli nel 1975.

I Dipinti Murali per Castel De’Cesari

Cagli assume la responsabilità della creazione di due dipinti murali destinati all’edificio di Castel De’Cesari, attualmente noto come Accademia Nazionale di Danza, a Roma. Questa struttura, progettata dal razionalista Gaetano Minnucci e trasformata nella sede dell’Opera Nazionale Balilla, ospita uno dei due murales che ritrae “La corsa dei barberi,” un omaggio alla celebre corsa dei cavalli bradi attraverso il Corso fino a Piazza del Popolo.

Purtroppo, il ministro dell’Educazione Renato Ricci ordina la distruzione degli affreschi a causa di censura per inadeguatezza tematica. Fortunatamente, grazie a una parete falsa costruita dallo stesso Cagli, uno dei dipinti murali, situato nella biblioteca, viene nascosto e successivamente preservato nel 1945 grazie all’iniziativa di Mirko Basaldella.

Un Anno di Trasformazioni (1935)

Il 1935 riveste un ruolo significativo nella vita dell’artista emergente. Tra aprile e maggio, presenta la sua prima mostra personale composta da cinquanta disegni presso la Galleria La Cometa della Contessa Anna Laetitia (Mimi) Pecci Blunt. Questo evento è curato da Libero De Libero e lo stesso Cagli, che partecipa all’inaugurazione. La galleria, influenzata in gran parte da Cagli, svolge un ruolo cruciale nella diffusione culturale di orientamento antinovecentista fino al 1938. Il catalogo accompagna la mostra e include un saggio di Massimo Bontempelli, zio di Cagli, incentrato sul tema del disegno.

L’Esposizione a Milano (1936)

Nel 1936, si apre la VI Triennale Internazionale al Palazzo dell’Arte di Milano. Cagli presenta un’imponente opera nella sala delle Priorità Italiche, progettata dal gruppo BBPR. Il dipinto, dalle dimensioni di 6×6 metri, è realizzato con tempera encaustica su tavola tamburata e ritrae La battaglia di San Martino e Solferino. Questo grande murale, prodotto in pannelli separati nello studio romano e successivamente assemblato a Milano, non dispone di bozzetti complessivi, ma solo di uno schizzo creato per la presentazione.

Trionfo a Parigi (1937)

Il 26 maggio 1937 segna l’apertura dell’“Exposition Internationale des Arts et des Techniques” a Parigi. Cagli, con la collaborazione di Afro Basaldella, suo compagno di lavoro, realizza una serie di vasti dipinti con tempera encaustica su tavola tamburata. Queste opere decorano il vestibolo del padiglione italiano e raffigurano immagini monumentali di Roma, insieme a ritratti dei grandi italiani dall’epoca romana al Risorgimento.

La Biennale di Venezia (1938)

Nel giugno del 1938, prende il via la XXI Biennale di Venezia. Cagli partecipa con un affresco su intonaco intitolato “Orfeo che incanta le belve”, accompagnato da un dettagliato cartone preparatorio.

L’Esilio Forzato

Alla conclusione del 1938, si trova obbligato a lasciare il proprio paese a causa della promulgazione delle leggi razziali e dell’aumento degli attacchi antisemiti diretti verso la sua figura e il suo lavoro. Si trasferisce inizialmente a Parigi, dove prosegue con le esposizioni artistiche. Alla fine del 1939, parte da Cherbourg in direzione di New York, continuando a mostrare la sua arte, esibendosi poco dopo il suo arrivo presso la rinomata Julien Levy Gallery.

Esposizioni e Servizio Militare

Nel gennaio del 1941, tiene una mostra personale presso il Civic Center Museum di San Francisco, ma dopo due mesi, Cagli decide di arruolarsi nell’esercito americano. Nonostante ciò, la sua creatività artistica non subisce interruzioni, producendo un notevole numero di dipinti e disegni. Partecipa a eventi espositivi come una personale presso la Shaeffer Gallery di Los Angeles e un’esibizione di disegni al Wadsworth Atheneum di Hartford.

Esperienze di Guerra e Arte Impegnata

Nel 1943, si sposta in Gran Bretagna con le truppe e, l’anno successivo, prende parte alle campagne militari in Francia, compreso lo Sbarco in Normandia, Belgio e Germania. Durante questi anni, crea il noto ciclo di disegni incentrati sulla tematica della guerra, tra cui emergono le immagini del campo di concentramento di Buchenwald, dove egli fu coinvolto nella liberazione tra le forze alleate.

Ritorno a New York e Innovazioni Artistiche

Al termine della guerra, ritorna a New York, proseguendo la sua attività artistica e sperimentando costantemente nuove tecniche e stili. Diventa uno dei fondatori del The Ballet Society, insieme a George Balanchine e Lincoln Kirstein. All’interno della compagnia, Cagli assume il ruolo di scenografo e costumista.

Nel 1948, decide di fare il suo ritorno definitivo in Italia e stabilisce la sua residenza in uno studio situato in via del Circo Massimo.

Immersione nella Pittura

La stabilità e la tranquillità che trova gli consentono di continuare il suo percorso di ricerca analitica nell’arte pittorica e di partecipare a eventi espositivi sia nel territorio italiano che all’estero. Attorno a lui si radunano numerosi artisti, tra cui Mirko Basaldella, Capogrossi, Alberto Burri e Renato Guttuso.

Negli anni 1949-1950, contribuisce alla creazione della significativa collezione Verzocchi, incentrata sul tema del lavoro, inviando un autoritratto intitolato “Il vasaio”. Oggi, la Collezione è conservata nella Pinacoteca Civica di Forlì.

La Turbonave Leonardo da Vinci

Tra la fine degli anni ’50 e gli inizi del ’60, viene incaricato, insieme ad altri artisti, di decorare la turbonave Leonardo da Vinci. Cagli offre il suo contributo allestendo alcune aree del transatlantico con i progetti di Leonardo da Vinci, come il volo degli uccelli, e realizzando sei arazzi con la collaborazione dell’Arazzeria Scassa di Asti.

Mostre Internazionali

Nel 1963-64, espone le sue opere alla mostra “Peintures italiennes d’aujourd’hui”, organizzata in Medioriente e Nordafrica.

All’inizio degli anni ’70, crea un graffito per il Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale di Carpi. L’opera raffigura il corpo senza vita di un deportato nudo accanto alla recinzione del campo. Il filo spinato originale sotto al graffito di Cagli richiama il visitatore al significato simbolico di oppressione e privazione della libertà associato al sistema dei campi. Oggi, il filo spinato è universalmente riconosciuto come emblema della violenza contro l’umanità.

Corrado Cagli Artista Poliedrico

Nonostante ciò, Cagli non abbandona l’attività di scenografo e costumista, partecipando a numerose rappresentazioni teatrali, tra cui “Tancredi” di Rossini (1952), “Macbeth” di Bloch (1960), “Estri” di Petrassi (1968), “Persephone” di Stravinsky (1970), “Agnese di Hohenstaufen” di Spontini (1974) e “Missa Brevis” di Stravinsky (1975).

Muore a Roma, nella sua dimora all’Aventino, il 28 marzo 1976.

 

Corrado Cagli nello studio di New York
Corrado Cagli nello studio di New York

 

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