CESARE MARIANI

Cesare Mariani è nato il 13 gennaio del 1826, a Roma e morto il 21 febbraio del 1901, fu un pittore e architetto italiano della fine del XIX secolo, attivo a Roma e ad Ascoli Piceno.


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BIOGRAFIA DI CESARE MARIANI

Cesare Mariani
Cesare Mariani

Nato da Pietro e Maria Agnelletti; suo padre lavorava per la famiglia Giustiniani. Ciò lo aiutò ad accedere nel 1837 agli studi presso l’Accademia San Luca di Roma. I suoi primi maestri furono un pittore di nome Delicati e G. Silvagni, che insegnò design all’Accademia. Entrò nello studio di Tommaso Minardi dal 1842 al 1850. Qui lavorò al fianco di Guglielmo De Sanctis, Cesare Fracassini, Nicola Consoni e Cesare Marianecci. Una delle sue opere fu esposta all’Esposizione Universale di Londra del 1851.

La sua opera fu influenzata dalle opere di Ingres e del movimento Nazareno, ma anche dall’interesse di Francesco Hayez per la descrizione dei generi, e che differiva dallo stile più accademico di Vincenzo Cammuccini. Mariani dipinse un ritratto per il Monumento al Cardinale R. Fornari.

I suoi dipinti da cavalletto gli diedero un buon grado di successo. Si trasferì in una stanza del Palazzo Dovizielli in Via Margutta. A condividere l’appartamento c’erano il pittore Bernardo Celentano e Fracassini. Qui dipinse Sappho nel 1858, e una lezione di musica esposta nell’Esposizione Universale del 1861 a Firenze.

Ha inoltre lavorato alla decorazione della chiesa di Santa Maria in Monticelli, restaurata dall’architetto Francesco Azzurri. Mariani ha interamente affrescato la volta con le eroine cristiane, il presbiterio con Cristo e Cristo insegna i bambini tra la folla nella sala del tempio, il muro sopra l’organo con Mosè e il roveto ardente, il Sogno di Giacobbe, il coro con Santa Cecilia in mezzo di un coro di angeli, dipinto in bianco e nero su disegno di Minardi.

Nel 1862 si trasferì ad Arpino per decorare il soffitto del Palazzo Sangermano, con un affresco raffigurante il Carro di Venere con alcune ninfe, per il quale fu pagato 200 scudi.

Nel 1863 sposò Virginia Barlocci, lei stessa pittrice e ceramista, vedova del pittore Bernardino Riccardi, e nel settembre dello stesso anno fu nominato accademico di merito all’Accademia di San Luca.

Nel 1865 realizzò affreschi per la chiesa di Santa Maria in Aquiro, restaurata da G. Morichini dal 1861 al 1866. Qui dipinse tre ottagoni con angeli sul soffitto, con evangelisti e angeli sui pendenti. Dipinse anche i quattro Dottori della Chiesa sui pilastri della navata e il Padre Eterno su uno sfondo dorato nella cupola.

Nel 1868 divenne membro della Commissione artistica per l’incisione su lastra di rame romana. Dopo la morte di Cesare Fracassini, a Mariani, insieme a Francesco Grandi e Coghetti, fu chiesto di completare la decorazione ad affresco della Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, recentemente ricostruita. Dipinse un Martirio e una Sepoltura di Santo Stefano, entrambi distrutti durante il bombardamento del 1943. Aiutò a decorare il Santuario di Santa Maria Auxilium Christianorum Trevi, vicino a Montefalco in Umbria. Sulla volta dipinse apostoli, profeti, patriarchi e sibilla, nei pennacchi, eroine della Bibbia e un’incoronazione della Vergine nell’abside. Le pale d’altare del santuario furono dipinte da Pollastrini e Overbeck.

Nel 1870 lavora con Domenico Bruschi in affreschi per il Palazzo della Consulta a Roma. Completa le figure di Geometria e Dialettica per il monumento al cimitero romano del Verano. Ha completato una pala d’altare della Presentazione di Gesù al Tempio per un ciclo di dipinti sui misteri del Rosario per la Cattedrale di Santiago, in Cile. Ha affrescato le pareti e dipinto la pala d’altare (1870) per la cappella di San Matteo nella chiesa di Santo Stefano del Cacco. Ha anche affrescato (1870-74) la cupola, le lunette della controfacciata e la cappella del Crocifisso della chiesa di Santa Maria di Loreto alla Colonna di Traiana.

Decorò l’oratorio dei Mercanti nel Convento del Gesù e dipinse una Santa Brigida tra le finestre della navata di Santa Maria in Trastevere (1872). Dipinse affreschi per la Cappella della Madonna a San Salvatore in Onda (1875-76), e il soffitto di Sant ‘Omobono (1877), la navata e il coro di San Giuseppe dei Falegnami vicino al carcere Mamertino, restaurato da A. Parisi (1880-1883), e infine dipinse due pannelli in San Rocco Ripetta (1885).

Nel 1887 dipinse un martire giapponese crocifisso nel 1597 a Nagasaki per la chiesa di San Antonio di Padova in Via Merulana. Dipinse anche due versioni di questo dipinto per la Scuola di Giovanni Battista de la Salle (1887-88) e contribuì ai cicli di affreschi per la Cattedrale di S. Emidio ad Ascoli Piceno (1884-1891) e per il santuario di Santa Maria delle Grazie a Teramo. A Teramo dipinse anche un trittico raffigurante la Vergine in trono con i Santi Francesco e Anna per la cappella Savini e decorò la città di palazzo della stessa famiglia.

Nel 1878 vinse un concorso per dipingere la sala principale del Ministero delle Finanze, dove raffigurava un’allegoria dell’Unità d’Italia con Uomini illustri del passato e del presente. Ha perso una competizione con Maccari per dipingere la cosiddetta Sala Gialla del Senato; Maccari continuò a dipingere il suo capolavoro Cicerone denuncia Catilina.

Dipinse affreschi per un certo numero di palazzi romani tra cui Marignoli e Bobrinski. Mariani diede lezioni di disegno al principe di Napoli Vittorio Emanuele e fu incaricato di dipingere un fregio negli appartamenti reali di Palazzo Quirinale. Dipinse anche una tela sulla regalità offerta a Emanuele Filiberto, che fu inviata all’esposizione internazionale di Roma nel 1883. Completò i dipinti per la cappella di San Giovanni Miani. Per Santa Lucia del Gonfalone dipinse affreschi con tre scene: La visione di san Bonaventura, papa Sisto V benedice gli schiavi barbari redenti e il giuramento di Giovanni Cerrone. Nel 1867 fu incaricato dal signore Baldini Giustiniani di dipingere affreschi del Castello di Rocca di Lanciano, raffigurante Aurora e il Carro del Sole.

Ha proseguito la tradizione per gli affreschi religiosi italiani con opere presso la Cattedrale di Ascoli Piceno, la chiesa della Madonna delle Grazie nella città di Teramo nella regione Abruzzo e le chiese di Santa Maria del Suffragio e Santo Stefano del Cacco. Lo stile di Cesare Mariani deve tanto al patrimonio italiano quanto ai moderni stili preraffaelliti; in effetti, il suo lavoro a Sant’Emidio, intitolato a un santo del IV secolo, colpisce per la sua convinzione che l’arte possa rivitalizzare un’agiografia che stava calando in un’Italia secolarizzante.

 

Cesare Mariani - Sacra Famiglia
Cesare Mariani – Sacra Famiglia

 

Cesare Mariani - Il venditore di maschere
Cesare Mariani – Il venditore di maschere

 

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