CARLO LEVI

BIOGRAFIA DELL’ARTISTA

Carlo Levi (29 novembre 1902 – 4 gennaio 1975) è stato un pittore, scrittore, attivista, antifascista e medico ebreo italiano.


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BIOGRAFIA CARLO LEVI

È conosciuto soprattutto per il suo libro Cristo si è fermato a Eboli, pubblicato nel 1945, un memoriale del suo tempo trascorso in esilio in Lucania, in Italia, dopo essere stato arrestato in connessione con il suo attivismo politico. Nel 1979, il libro divenne la base di un film con lo stesso nome, diretto da Francesco Rosi. La Lucania, chiamata anche Basilicata, era storicamente una delle regioni più povere e arretrate del sud italiano impoverito. La descrizione lucida, non ideologica e simpatetica di Levi delle difficoltà quotidiane vissute dai contadini locali contribuì a spingere il “Problema del Sud” nel discorso nazionale dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Carlo Levi nacque a Torino, in Piemonte, dal ricco medico ebreo Ercole Levi e Annetta Treves, sorella di Claudio Treves, importante leader socialista in Italia. Levi si laureò (Liceo Alfieri) nel 1917. Dopo la laurea, Levi frequentò l’Università di Torino, dove studiò medicina e, nel 1924, si laureò con ottimi voti. Mentre era all’università, Levi era diventato amico di Piero Gobetti che ha suscitato l’interesse di Levi nell’attivismo politico che avrebbe continuato per tutta la sua vita. Poco dopo la laurea presso l’Università di Torino, Levi espose alcuni dei suoi lavori alla XIV Biennale di Venezia.

Levi non abbandonò mai completamente i suoi studi di medicina e prestò servizio come assistente del Prof. Micheli presso la Clinica dell’Università di Torino dal 1924 al 1928, lavorando su ricerche che coinvolgono epatopatia e malattie del tratto biliare. Dal 1924 al 1928, Levi continuò i suoi studi di specializzazione a Parigi con il professor Bourguignon, tra gli altri, anche se nel 1927 Levi aveva deciso di dedicare la sua vita alla pittura. L’esordio di Levi a Parigi, come pittore e studente di medicina, lo portò a contatto con molte personalità importanti del XX secolo, tra cui Sergei Prokofiev, Igor Stravinsky, Alberto Moravia, Giorgio De Chirico e altri. Levi visse quasi esclusivamente a Parigi dal 1932 al 1934 e frequentò anche i funerali nel 1933 di suo zio (fratello di sua madre), Claudio Treves.

Nel 1929, insieme a Carlo e Nello Rosselli, fondò un movimento antifascista chiamato Giustizia e Libertà, diventando un leader della branca italiana insieme a Leone Ginzburg, un ebreo russo di Odessa che era emigrato con i suoi genitori in Italia. Si è inoltre unito a Francesco Menzio nel famoso “Gruppo dei Sei”, tutti pittori a Torino, tra cui Jessie Boswell, Gigi Chessa, Nicola Galante ed Enrico Paulucci.

Come risultato del suo attivismo e coinvolgimento con i movimenti antifascisti, Levi fu arrestato ed esiliato ad Aliano (Gagliano nel libro), una città in una remota regione d’Italia chiamata Lucania (ora Basilicata) dal 1935 al 1936. Lì incontrò una povertà quasi sconosciuta nella prospera Italia settentrionale. Mentre era lì, Levi lavorava da un lato come uno dei medici per gli abitanti del villaggio, sebbene non avesse mai praticato la medicina dopo essersi diplomato alla facoltà di medicina. Durante il suo esilio trascorse molto del suo tempo a dipingere.

Dopo la sua liberazione, si trasferì in Francia e vi soggiornò dal 1939 al 1941. Nel 1941 tornò in Italia e in seguito fu arrestato a Firenze e imprigionato nella prigione di Murate. Fu rilasciato dopo l’arresto di Benito Mussolini e cercò rifugio dall’altra parte della strada da Palazzo Pitti, dove scrisse il suo Cristo si è fermato a Eboli.
nome della via a Erice, in Sicilia

Dopo la seconda guerra mondiale, si trasferì a Roma e dal 1945 al 1946 fu direttore di L’Italia Libera, la pubblicazione del Partito d’Azione, un’organizzazione antifascista nata dalla tradizione repubblicana. Ha continuato a scrivere e dipingere, esibendosi in Europa e negli Stati Uniti. Le sue opere scritte comprendono L’Orologio (1950), Le parole sono pietre (1955), e Il Futuro ha un Cuore Antico (1956). Nel 1963 fu eletto al Senato come indipendente sul biglietto del Partito Comunista; fu rieletto al Senato nel 1968 e vi prestò servizio fino al 1972. Morì di polmonite a Roma il 4 gennaio 1975. È sepolto ad Aliano. La Galleria “Persiana” di Palermo espone la sua ultima opera, Apollo e Daphne, eseguita su un tamburo di pelle di capra il giorno prima di essere ricoverata in ospedale.

 

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