CARLO BOSSOLI

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BIOGRAFIA DI CARLO BOSSOLI

Carlo Bossoli
Carlo Bossoli

Carlo Bossoli: il Percorso Artistico

Nato a Lugano nel 1815, Carlo Bossoli, originario della Svizzera, trascorse i suoi primi anni ad Odessa, una città in fermento culturale e commerciale negli anni Venti del XIX secolo. Nonostante il suo iniziale lavoro in una libreria, Bossoli seguì la sua inclinazione artistica e iniziò a coltivarla apprendendo nella bottega di un pittore e scenografo italiano.

La sua specializzazione nelle vedute e il suo talento lo resero presto celebre tra l’alta società locale, ottenendo numerose commissioni che comprendevano scorci, vedute a volo d’uccello e paesaggi scenografici realizzati sia ad olio che ad acquarello.

Nel 1828 fu assunto dall’Opera di Odessa per lavorare come assistente di Rinaldo Nannini, scenografo che aveva studiato alla Scala sotto Alessandro Sanquirico. Cominciò a vendere i suoi dipinti nel 1833. Suo padre morì tre anni dopo e si ritrovò l’unico sostegno di sua madre, sua sorella e il figlio illegittimo.

Esplorazioni e Contatti Artistici

Bossoli trasse ispirazione dalla sua esperienza nella scenografia per creare i suoi “cosmorami” di Odessa, dispositivi ottici che offrivano panorami a 360°. Parallelamente, si distinse nel campo della litografia, ampliando ulteriormente il suo repertorio artistico.

Nel 1839 intraprese il suo primo viaggio in Italia, un’esperienza significativa in cui entrò in contatto con le opere dei grandi maestri nei musei, condividendo idee ed esperienze con pittori contemporanei. Il paesaggio fu il fulcro dei suoi dibattiti, confrontandosi soprattutto con gli esponenti della Scuola di Posillipo a Napoli, e successivamente visitando il nord Italia e la sua città natale, Lugano.

Espansione Artistica e Commissioni Internazionali

Tornato ad Odessa nel 1840, Bossoli portò con sé un bagaglio artistico ricco, generando un aumento delle commissioni, specialmente dall’aristocrazia russa. Tuttavia, la sua permanenza in Crimea fu breve; nel 1843 fece ritorno in Italia stabilendosi prima a Milano per dieci anni e poi a Torino.

Demonstrando incredibile curiosità e passione per i viaggi, Bossoli visitò e ritrasse dettagliatamente diverse città europee, contribuendo al reportage cronachistico e di costume, oltre alla descrizione urbanistica e geografica, senza mai abbracciare il pittoresco.

Viaggi Continui e Impegno Artistico

Spaziando dall’Inghilterra alla Scozia e dalla Spagna al Marocco, Bossoli raccoglieva impressioni e disegnava ogni città visitata, creando un vasto e variegato repertorio di immagini. Eclettico sia come uomo che come artista, assimilò ogni esperienza vissuta, trasferendo parte di sé nella costruzione della sua dimora in stile moresco sulle rive del Po, purtroppo oggi non più visibile.

Contributi Artistici e Riconoscimenti

Bossoli seguì l’esercito per documentare le guerre d’indipendenza e nel 1862 ricevette il titolo ufficiale di “pittore reale di storia”. Nonostante i numerosi impegni, riuscì a esporre le sue opere, dal 1845 al 1852 a Brera, oltre che a Torino e alla Royal Academy di Londra. Il suo percorso artistico giunse al termine con la sua morte a Torino nel 1884.

Si possono cogliere affinità con vedutisti quali G. Migliara sia per la comune influenza del Sanquirico sia per elementi propriamente stilistici.

Gli Inizi e la Formazione Artistica a Odessa

I primi passi artistici di Carlo Bossoli si svolgono a Odessa, dove si avvicina al mondo della pittura. Il suo esordio avviene in Crimea, dove lavora in collaborazione con uno scenografo, esplorando il paesaggio e sperimentando tecniche come l’acquarello e la tempera. Bossoli manifesta il suo talento con composizioni ampie e suggestive che emergono nelle prime opere.

Le sue creazioni trovano destinazione nelle scenografie teatrali e nei cosmorami, affascinanti panorami apprezzati soprattutto dalla nobiltà. È grazie a queste opere che Bossoli diviene noto per le sue rappresentazioni di Odessa, caratterizzate da prospettive nitide e da un impatto scenografico notevole. Le numerose richieste che riceve lo rendono celebre in tutta la Crimea, spingendolo poi a perfezionare le sue abilità con un viaggio di studio in Italia.

Carlo Bossoli: Il Pittore Reporter

Gli spostamenti attraverso l’Italia e l’Europa offrono a Bossoli l’opportunità di catturare un’ampia gamma di esperienze. In breve tempo, si fa conoscere e ottiene commissioni sia in Italia che in Inghilterra.

Nel 1847, a Torino, espone una serie di opere che comprendono vedute sia orientali che italiane. Tra queste, spiccano Il Bosforo a Costantinopoli, l’Incendio di Smirne, la Veduta d’Intra sul Lago Maggiore e la Catena di Monti del Caucaso.

Successivamente, nel 1851, pubblica un album contenente dodici litografie con vedute di Torino e realizza un Panorama della città. L’anno seguente, su incarico del governo sabaudo, crea opere in tempera che ritraggono i paesaggi attraversati dalle nuove ferrovie piemontesi appena inaugurate. Questa serie, intitolata “Views of the railway between Turin and Genoa”, viene pubblicata a Londra nel 1853, seguita nel 1855 dalle “Vedute dei Crimea”.

La Fama in Inghilterra e il Reportage di Guerra

Le sue pubblicazioni in Inghilterra lo rendono ancora più celebre e gli valgono una delle commissioni più prestigiose. Infatti, Eugenio di Savoia Carignano lo incarica di documentare le campagne militari del 1859 seguendo l’esercito sardo.

Bossoli realizza opere in tempera e litografie che ritraggono le battaglie cruciali, i momenti di pausa nei campi, e i panorami che fungono da sfondo agli spostamenti dell’esercito. Il suo lavoro si configura come un vero e proprio reportage di guerra, pubblicato in Inghilterra nel 1859 con il titolo “The war in Italy” e oggi conservato presso il Museo del Risorgimento di Torino.

Le centosei tempera vengono esposte nel 1861 all’Esposizione di Firenze, ricevendo ampi consensi e apprezzamenti. Bossoli continua a esporre le sue opere fino al 1884, anno della sua morte, presentando a Torino una serie di impressioni tratte dai suoi ultimi viaggi. Queste includono la Torre della Giralda a Siviglia, la Valle di Dugari nell’Isola di Arau (Scozia) e le Antiche querce sulle sponde del Lago di Danemora (Svezia).

Incarico del principe Mikhail Vorontsov:

Fortunatamente, il suo lavoro attirò l’attenzione del principe Mikhail Vorontsov, che lo incaricò di dipingere diverse vedute di Odessa. La principessa Elizabeta rimase colpita dalle sue capacità e organizzò per lui di studiare in Italia dal 1839 al 1840.

Rimase per lo più a Napoli ea Roma, prestando particolare attenzione alla tempera e al guazzo e associandosi con i molti artisti britannici che vivevano lì. Tornò nel 1840 e si stabilì nella località costiera di Alupka, nella tenuta di Vorontsov.

Nel 1844, su richiesta di sua madre che era malata, si trasferì a Milano e vi aprì uno studio. Nel 1848, ha prodotto scene popolari da “Cinque giorni di Milano“. Sua madre morì l’anno seguente, ma vi rimase fino al 1853, quando una rivolta infruttuosa contro gli austriaci lo costrinse a fuggire a Torino, che usò come base per le sue operazioni in Inghilterra, Francia, Spagna, Marocco, Germania e Scandinavia .

Durante quegli anni, ha prodotto un album di dipinti, mostrando vedute della Crimea, che è stato pubblicato a Londra. Si è rivelato molto popolare a causa dell’interesse pubblico nella guerra di Crimea. Successivamente, nel 1859, gli commissionarono la produzione di una serie di litografie raffiguranti la Seconda Guerra d’Indipendenza Italiana che furono pubblicate come “La guerra in Italia”.

Dopo averli visti, il giovane principe Oddone gli commissionò dei lavori sulle campagne militari e dell’esercito piemontese. Il risultato fu un album di 150 dipinti a tempera e il principe lo dichiarò “il pittore della nostra storia“.

La malattia:

Si ammalò di febbre in quel momento e la sua produttività diminuì drasticamente. Ha diviso il suo tempo tra decorare la sua casa per assomigliare al Palazzo Vorontsov e adorare suo nipote.

Nel 1883, all’età di sessantotto anni, sposò Adelaide De Carolis, Che aveva solo ventun anni; Il matrimonio era generalmente ritenuto un accordo finanziario. L’anno seguente morì per un infarto.

Fu sepolto a Lugano e una strada a Torino porta il suo nome.

 

 

Carlo Bossoli Re Vittorio Emanuele II
Re Vittorio Emanuele II

 

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