CAMILLO INNOCENTI

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LE QUOTAZIONI di Camillo Innocenti

I dipinti di questo periodo sono considerati autentiche opere d’arte, con un valore che oscilla tra i 3.500 e i 6.500 euro.

Particolarmente ricercate sono invece le opere realizzate dopo il 1905, che raggiungono quotazioni medie comprese tra i 15.500 e i 31.000 euro. In questi anni, l’artista ha abbracciato la tecnica del Divisionismo, creando dipinti di grande raffinatezza e profondità.

Successivamente, dopo un lungo soggiorno in Egitto, l’arte di quest’artista ha subito un leggero declino nella sua intensità emotiva, riflettendosi anche nel valore delle opere, che sono stimate al di sotto dei 5.500 euro. Tuttavia, ci stiamo dedicando con grande impegno alla raccolta delle sue preziose opere d’arte per creare un prestigioso Catalogo Generale che celebrerà la sua straordinaria carriera.

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE CAMILLO INNOCENTI

Tipologia opere Dimensione / periodo
Quotazione
Post-impressionista medie 3.500 – 6.500 Euro
Divisionista medie 15.500 – 31.000 Euro
Post-Egitto medie sotto i 5.500 Euro
capolavori medie oltre i 30.000 Euro

 


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BIOGRAFIA DI CAMILLO INNOCENTI

Camillo Innocenti autoritratto
Camillo Innocenti autoritratto

Camillo Innocenti è nato il 14 giugno del 1871 e deceduto il 4 gennaio del 1961. È stato un pittore italiano nato a Roma da Enrica Santarelli e l’architetto Augusto Innocenti.

Il padre lo guida verso gli studi classici presso il prestigioso Liceo Visconti, mentre la madre, una volta terminati gli studi, lo introduce nell’atelier del suo caro amico Ludovico Seitz, pittore del movimento nazareno vissuto tra il 1844 e il 1908. In giovanissima età, Innocenti ha la fortunata opportunità di collaborare con Seitz nella creazione degli affreschi di Santa Maria dell’Anima e del Vaticano.

Questo perché ha avuto l’opportunità di studiare da vicino i grandi maestri del passato, come Raffaello e Michelangelo.

Tuttavia, a causa dell’intervento di Seitz, all’inizio degli anni Novanta, l’artista frequenta lo studio di Domenico Morelli, noto pittore vissuto tra il 1826 e il 1901.

È proprio per Morelli che realizza una serie di vedute del Tevere, destinate a essere utilizzate in una sua composizione di grande dimensione. In sintesi, la carriera di Camillo Innocenti è stata influenzata da diverse figure artistiche, che hanno contribuito a plasmare il suo talento e la sua formazione.

L’incontro con Antonio Mancini:

Durante questo periodo, un altro incontro fondamentale per Innocenti è quello con Antonio Mancini, celebre pittore vissuto tra il 1852 e il 1930. Nonostante la tormentata e inquieta natura dell’artista, Camillo Innocenti si sente profondamente attratto dal suo modo di trattare il colore e dai suoi soggetti particolari. Tutto ciò è attestato anche nella sua stessa autobiografia, intitolata “Ricordi d’arte e di vita del 1859”.

Gli anni che seguono sono estremamente ricchi di stimoli e influenze artistiche per Innocenti: entra in contatto con Francesco Paolo Michetti e Gabriele d’Annunzio a Francavilla al Mare. Instaura un’amicizia duratura con Ugo Ojetti e con Onorato Carlandi, insieme ai quali si reca nella campagna romana per dipingere dal vero.

Nel 1901, grazie a una borsa di studio artistica, trascorre un anno in Spagna. Qui approfondisce lo studio del Romanticismo di Goya e della visione lucida e geniale del Seicento di Velásquez.

I primi successi:

Nel periodo che segna la fine degli affascinanti anni Novanta e l’arrivo del nuovo secolo, si collocano i primi passi di Camillo Innocenti nel mondo delle esposizioni artistiche. Inizialmente, la sua pittura non si orienta ancora verso le tecniche divisioniste, perché è proprio intorno al 1905 che emergono le prime inclinazioni in questa direzione.

Durante questo periodo, le tematiche affrontate cominciano a riflettere la vivace e agiata vita mondana e borghese, a causa della quale gli regala presto un’enorme fama e notorietà. Però, è nel 1912 che Innocenti si fa promotore della Secessione Romana, in netto contrasto con la Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti. E non passa neanche un anno che viene insignito del prestigioso titolo di Accademico di San Luca, in sintesi.

Gli ultimi anni e il viaggio in Egitto:

Al termine della Prima guerra mondiale, le opere mondane di Camillo Innocenti non riescono a bissare i successi dei gloriosi anni prebellici. Tuttavia, lungi dall’arrendersi, decide di intraprendere una nuova strada dedicandosi alle scenografie e ai costumi per il cinema, senza mai scivolare nell’anonimato.

Inizia a rivolgersi con eleganza ai collezionisti e agli esigenti mercati esteri, intraprendendo in particolare un viaggio in terra egiziana, dove organizza una mostra personale nel 1923. Il suo talento viene così riconosciuto e nel 1925 accetta l’onorevole incarico di dirigere l’Accademia di Belle Arti del Cairo, posizione che mantiene con maestria fino al 1942.

In un periodo turbolento segnato dalla guerra, Innocenti fa ritorno a fatica nella sua amata Roma, comprendendo che la sua arte, purtroppo, non riscuote più lo stesso clamore di un tempo. A partire da quel momento, iniziano a manifestarsi una serie di difficoltà economiche che, purtroppo, lo conducono ad una triste e misconosciuta fine nel 1961, quasi privo di mezzi e dimenticato dal mondo.

Le lagune di Innocenti:

Un suo soggiorno a Venezia risale a quegli anni, precisamente nel 1895, durante il quale ebbe l’opportunità di esporre alcuni dei suoi paesaggi lagunari dalla straordinaria delicatezza presso la prestigiosa Galleria Saporetti. Tra questi, spicca l’esemplare “Le buranelle”, che testimonia un forte richiamo non solo al suo stimato maestro Michetti, ma anche alle opere intense e graziose di Ettore Tito.

Queste opere realistiche coesistono armoniosamente con la natura più esplicitamente storica della sua formazione nazarena con Seitz. Non è un caso che Camillo Innocenti abbia realizzato “Il giuramento di Pontida”, un classico soggetto romantico che gli ha garantito il riconoscimento e l’opportunità di partire per la Spagna grazie a una borsa di studio.

I lavori tra Abruzzo e Spagna:

L’esperienza incantevole della Spagna, soprattutto della regione dell’Andalusia, si manifesta attraverso lo studio delle tradizioni popolari presenti in opere come “Il saluto dell’espada” e “Impressioni di Spagna”. Questi dipinti trasmettono impressioni vivide della vita dei gitani, delle corride e delle ballerine madrilene.

Questa profonda affascinazione per il folklore si riflette anche durante i soggiorni dell’artista nelle terre abruzzesi, quando crea la serie di opere intitolate “I costumi di Scanno”, “In piazza” e “Sui monti d’Abruzzo”. In questo periodo, il colore si presenta non più in modo divisionista, ma viene applicato con ampie pennellate contenute all’interno di disegni dal tratto nitido.

Tale stretta connessione con il naturalismo porta Innocenti ad unirsi, nel 1904, all’associazione artistica dei XXV della Campagna Romana, insieme a Onorato Carlandi. Nello stesso anno, con la sua opera “Canzone ciociara”, ispirata a questa tradizione, ottiene la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Saint Louis.

Il Divisionismo:

L’esordio ufficiale nel mondo dell’arte, con un tocco distintivo del movimento Divisionista, si manifesta alla Biennale di Venezia nel 1903. In questa occasione, espone diverse opere che già suggeriscono l’uso della tecnica della divisione dei colori, come ad esempio “Aurora”, “La prima luce” e “Il lavoratore della terra”.

Nello stesso anno, si dedica alla decorazione della prestigiosa Sala del Lazio presso la Biennale, insieme a talentuosi artisti come Arturo Noci (1874-1953) e altri, sotto la guida del maestro Giulio Aristide Sartorio.

A partire dall’inizio del Novecento, cominciano a manifestarsi una serie di successi per l’artista: nel 1906, vince la medaglia d’argento del Ministero della Pubblica Istruzione per il suo dipinto “Bambina che ascolta le favole”.

È in questo periodo che trova ispirazione nella vita quotidiana delle donne appartenenti alla borghesia. I loro gesti, atteggiamenti, azioni di tutti i giorni e la complessità delle relazioni all’interno della società borghese diventano oggetto prediletto di Camillo Innocenti. Rappresenta scene di tolette, bagni, incontri, acconciature allo specchio, uncinetti e chiacchiere. Questa serie di temi moderni viene presentata con successo alle Biennali del 1907 e del 1909. In quest’ultima occasione, gli viene dedicata una personale accompagnata da un testo critico scritto da Ugo Ojetti.

Divisionismo romano:

Durante questi anni, Camillo Innocenti si afferma come uno dei protagonisti del movimento Divisionista romano, caratterizzato da pennellate allungate e peculiari. Alla prima mostra del gruppo nel 1913, partecipa con un ritratto che cattura l’attenzione degli spettatori.

Questi sono gli anni che precedono la guerra, durante i quali l’artista elabora opere come “La sultana”, “Il rossetto”, “La bella e il mostro”. Durante un viaggio in Egitto, raccoglie impressioni che si traducono in dipinti come “Vento di Khamsin” e “Mabrouka”.

 

 

Camillo Innocenti - Lo scialle verde
Camillo Innocenti – Lo scialle verde – dipinto olio su tela.

 

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