BIOGRAFIA DELL’ARTISTA
Augusto Murer nato a Falcade il 21 maggio 1922 – deceduto a Padova, 11 giugno 1985.
Ha iniziato gli studi artistici presso l’Istituto d’arte di Ortisei sotto la direzione di Rosi ma la vera spinta verso l’arte avviene dopo aver conosciuto Arturo Martini. Il loro rapporto artistico durò molto, dopo l’inverso del 1943 esattamente quando ognuno di loro prese la propria strada per perseguire i lori stili molto differenti.
Anche se il rapporto fu breve quel periodo fu molto stimolante per Murer, gli permise infatti di perfezionare la sua idea estetica, fino aquel momento fondata su un atteggiamento spontaneo.
Quando la guerrà terminò ci fu un nuovo risplendere dell’arte italiana e anche Murer si concentrò per realizzare nuove opere. Possiamo notare alcune opere realizzate in questo periodo:
- Il portale e la Via Crucis nella Chiesa di Falcade;
- La Pietà del monumento dell’ossario a Belluno;
- La Preghiera dei montanari, commissionata dal comitato organizzativo turistico di Belluno e donata al Papa (1952)
- Il Lavoro, pannello in legno a bassorilievo per la Camera di Commercio di Belluno e molte altre opere in legno appartenenti al
Nel 1954 Murer realizza una mostra presso la Galleria Cairola di Milano , quì ebbe il primo confronto con un pubblico di livello nazionale. Questa esposizione e la presenza assidua al Premio Suzzara permettono al Murer di spedire alcune opere alle mostre internazionali.
Dal 1965, quando realizzò il famoso Monumento alla Partigiana a Venezia, il suo impegno civile lo troviamo in molte opere pubbliche che concorsero a far maturare la sua creatività.
L’anno seguente realizza le grandi antologie di Falcade e Milano, il suo lavoro è arrivato alla massima espressione sotto l’attento occhio della critica. Gli anni 80 furono per l’artista gli anni della sua consacrazione.
Insieme a Mario Rigoni e Carlo Salinari, presentò 2 incisioni Centro Internazionale di Cultura di Asiago, e Il Sergente nella Neve, raccolte presenti in Ghe rivarem a baita?; così come la fondamentale presenza alla mostra Bimillenario Virgiliano e alla 41 Biennale di Venezia, permisero alla critica di apprezzare i suoi lavori.
Augusto Murer ha vissuto una vita intensa, appassionata ed molto creativa, era un uomo con occhi vivaci e un bel sorriso; con braccia forti come i boscaioli. Era un uomo semplice, generoso e ricco di intelligenza e sentimenti.
Augusto Murer riusce a unire sapientemente le parole del gergo quotidiano con il linguaggio colto, arrivando a risultati di alta efficacia e rapidità.
Contrario alla violenza, paladino di libertà e pace.
La libertà dell’invenzione artistica di Murer è completa, la severità di ogni singola opera, maggiormente il bosco che resta il suo risultato più alto, originale , dove ogni opera è un unico albero, quell’unica e unica, ma comunque necessaria e complementare a tutti gli altri che Augusto Murer ha realizzato.
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