ARTURO NOCI

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LE QUOTAZIONI di Arturo Noci

In media i suoi dipinti sono stimati tra i 2.500 euro e i 4.500 euro.

I quadri dipinti nel periodo della Secessione Romana arrivano mediamente a prezzi superiori abbastanza facilmente. Gli acquerelli o i pastelli si aggirano attorno ai 1.500 euro. Le tele dipinte in America sono quotate tra i 1.800 euro e i 3.200 euro.

I dipinti di piccole dimensioni hanno prezzi che in linea di massima sono compresi tra gli 8.000,00 e i 16.000,00 euro. 

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N.B. Le precedenti valutazioni sono puramente indicative, e per una stima corretta e gratuita si prega di inviare una foto ai nostri esperti.

 

RIEPILOGO QUOTAZIONI INDICATIVE ARTURO NOCI

Tipologia opere	Dimensione / periodo	Quotazione
Olio su tela	medie	2.500 – 4.500 Euro
Acquarelli e pastelli	medie	1.500 Euro
Olio su tela	periodo americano	1.800 – 3.200 Euro
Olio su tele	Secessione Romana	oltre i 5.000 Euro

 

 

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BIOGRAFIA DI ARTURO NOCI

Arturo Noci nacque a Roma il 23 aprile 1874 da una famiglia di artisti: sua madre, Tecla Monacelli, era una pittrice esperta nella riproduzione di quadri antichi, mentre suo padre Ercole possedeva uno negozio di arti decorative e serviva per il più illustri tribunali d’europa.

Già da piccolo mostra di avere una spiccata predilezione per la pittura, tanto che raggiunta l’età degli studi superiori decide di iscriversi all’Accademia capitolina delle Belle Arti.

Ha studiato presso l’Istituto di Belle Arti di Roma con Filippo Prosperi, e ha iniziato la sua carriera dipingendo paesaggi nello stile di Sartorio e Coleman.
Vinse il pensionato presso l’Istituto Pio Catel nel 1897, grazie al quale frequestò alcune mostre internazionali, tra le quali la Biennale di Venezia, dove conobbe alcuni tra i più importanti pittori d’europa.

Fu fortemente influenzato dai pittori Antonio Mancini, Domenico Morelli e Giulio Aristide Sartorio, con i quali intraprende la collaborazione per la realizzazione del fregio (Biennale di Venezia del 1903).

I suoi interessi per il paesaggio, improntato su una sensibilità simbolista, si evidenzia nel 1904 con l’adesione al gruppo dei “XXV della Campagna romana”.

Inizio dello studio della figura:

Arturo Noci, inizia a lo studio della figura, in particolare quella muliebre, riuscendo a vendere numerose tele: nel 1905 la regina Elena acquista un suo pastello, e l’anno seguente la Galleria nazionale d’arte moderna acquista “Riflessi d’oro”. Il suo nome inizia a essere presente nei salotti aristocratici e all’estero. Nel 1907 viene invitato dal Re del Siam a Baden Baden per realizzare il suo ritratto.

Inizia quindi ad ottenere molte commissioni dall’alta società e il critico Ugo Ojetti lo definisce «il maggiore, se non l’unico, ritrattista romano».

Arturno Noci ormai affermato e apprezzato dalla critica nel 1912 fonda insieme ad altri colleghi la “Secessione” romana, nata dall’esigenza di un gruppo di artisti che voleva distaccarsi dalle scelte lente delle esposizioni ufficiali.

Nel periodo secessionista l’artista realizza alcuni dipinti tra cui i suoi capolavori, tra scene di vita domestica ed eleganti ritratti, come il “Ritratto di Lyda Borelli”, diva del cinema muto, e “L’arancio”, che testimonia la sua personale tecnica divisionista, adottata durante gli anni ’10.

Ammirava moltissimo il Mancini e proprio per questo motivo nelle sue opere si intravedono i colori caldi e puri che vengono pennellati con una certa intensità. Alcuni esempi dove è possibile ritrovare questi richiami sono le opere come:

• Villa Borghese, del 1896;
• Un fervente del 1900;
• Baccante del 1901.

I primi successi all’estero:

I successi all’estero e l’intenso lavoro su committenza anglo-americana porta Arturo Noci a trasferirsi nel ’23 a New York, dove svolge per 30 anni una fervida attività di ritrattista per la borghesia. Muore il 23 agosto del 1953, dopo una lunga degenza causata da un incidente stradale.

Inzia ad avere moltissime richieste di ritratti e riscontra un successo immediato dalla borghesia di New York. Inizia a lavorare seguendo modelli su foto per poi riprodurli su tela.

Alcune opere sono:

• Ritratto di Lyda Borelli
• L’arancio
• Pescivendolo veneziano

Con il passare del tempo smette di dipingere e si ritira a vita privata, ormai nel suo completo benessere, e nonostante avesse moltissime richieste, con il desiderio di tornare a Roma, desiderio che rimane vano perchè muore nel 1953 dopo essere stato travolto da un’automobile a New York.

Nel 1924 Arturo Noci si trasferisce negli Stati Uniti e a New York trova l’ispirazione per creare nuove opere come il “Pescivendolo veneziano”.

Muore nel 1953 a causa di un incidente stradale.

 

 

 

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