ANTONIO ROTTA

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LE QUOTAZIONI di Antonio Rotta

 

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QUOTAZIONI INDICATIVE ANTONIO ROTTA

Tipologia opere Dimensione Quotazione
Olio su tela – periodo orientale/francese medie 10.000 – 20.000 Euro
Olio su tela – primo periodo orientalista piccole 16.000 – 32.000 Euro
Olio su tela – primo periodo orientalista medie -grandi 45.000 – 110.000 Euro
Olio su tela – periodo tardivo medie 8.000 – 20.000 Euro
Olio su tela – capolavori medie -grandi oltre i 310.000 Euro

 


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BIOGRAFIA ANTONIO ROTTA

Antonio Rotta - scolaretto veneziano
Antonio Rotta – scolaretto veneziano

Le Origini di Antonio Rotta

Antonio Rotta, nato a Gorizia nel 1828 e morto a Venezia nel 1903, trae le sue prime ispirazioni artistiche dall’ambiente familiare. I suoi genitori gestivano il rinomato “Caffè Pedocio” a Gorizia, dove il giovane Antonio venne introdotto ai primi rudimenti del disegno da Vincenzo Cristofoletti, un incontro destinato a plasmare il suo futuro artistico. La sua abilità nel comporre immagini cattura l’attenzione del colonnello Carlo De Catinelli, che diventa il suo mecenate, aprendo le porte per la sua formazione artistica.

L’Apprendistato a Venezia

Grazie al sostegno finanziario di De Catinelli, Antonio Rotta si trasferisce a Venezia nel 1841, all’età di soli tredici anni, per iscriversi all’Accademia di Belle Arti. Qui, sotto la guida del maestro Ludovico Lipparini, viene introdotto alla pittura di storia di stampo romantico, iniziando così il suo percorso artistico. Nel contempo, frequenta la dimora del pittore Lattanzio Querena, e successivamente sposa sua figlia.

La Vita Artistica a Venezia

Raggiunta la maturità, Antonio Rotta si dedica principalmente alla pittura di scene di genere, abbandonando in parte i dipinti di storia e quelli a tematica sacra. Esplorando le strade veneziane, assorbe il carattere autentico e popolare della città, trasferendo queste sensazioni nelle sue opere. I suoi dipinti, ricchi di vita e movimento, ritraggono la quotidianità veneziana, con bambini, lavoratori e personaggi umili che animano le sue tele. La sua tecnica pittorica impeccabile si caratterizza per una luce radente e volumi definiti, influenzati dalla tradizione classica.

Il Successo Internazionale

L’approccio aneddotico e coinvolgente dei dipinti di Rotta conquista non solo il pubblico italiano ma anche quello internazionale. Nel corso dell’Ottocento, numerose litografie vengono diffuse dalle opere del pittore, accrescendo la sua fama. Partecipando a esposizioni nazionali e internazionali, Rotta ottiene un notevole successo, come nel caso della mostra di Vienna del 1871 dove conquista la medaglia d’oro.

L’Ultimo Atto

Dopo la partecipazione alla Mostra Nazionale di Belle Arti di Roma nel 1893, Antonio Rotta si ritira gradualmente dalla scena pubblica per trascorrere gli ultimi anni della sua vita in tranquillità. Muore a Venezia nel 1903 all’età di settantacinque anni, lasciando dietro di sé un’eredità artistica apprezzata e riconosciuta a livello internazionale.

Antonio Rotta e la Trasformazione Artistica

Antonio Rotta, figura centrale nell’evoluzione artistica, si discosta dall’antica pittura di storia per abbracciare un genere più aneddotico e di genere.

L’eredità romantica della pittura di storia, proveniente dal maestro Lipparini, si riflette nelle prime opere di Rotta. Anche se queste opere non emulano l’intensità emotiva del maestro, trovano spazio nel contesto romantico.

Esempi tangibili di questa transizione sono dipinti sacri degli anni ’50 e ’60, come “San Paolo sulla strada di Damasco”, che cattura l’affascinante apparizione di Cristo, o “Garibaldino morente” e “Un episodio dell’insurrezione polacca”, che sembrano seguire la linea di Lipparini narrando episodi di guerre di indipendenza, in particolare quella greca.

Tuttavia, il cambiamento si palesa chiaramente già nel 1860, durante la sua partecipazione alla Promotrice di Torino, dove Rotta presenta tre dipinti di genere ricchi di leggere e gradevoli scenette: “La sonnacchiosa”, “Lo scolaro studioso” e “Le cure del cacciatore addolorato al suo cane moribondo”.

L’Emergere del Genere Aneddotico

La svolta artistica di Rotta continua ad affinarsi negli anni successivi. Nel 1861, a Torino, espone “Una dichiarazione amorosa “, mentre nel 1863, a Genova, invia opere come “La biondina in gondoletta”, “Lo spavento puerile” e “La voluttà della gondola”. Tutti questi dipinti sono caratterizzati da un’estrema piacevolezza aneddotica, distante dalla solennità della pittura storica.

Il successo di Rotta si estende ben oltre i confini nazionali, specialmente dopo la sua partecipazione al Kunst-Verein di Vienna nel 1871, dove presenta opere come “Cattiva compagnia”, “Due amici fedeli”, “Il ciabattino” e “L’età dell’oro”. Nel 1873, la sua esposizione di “Incontro di Giacobbe con Rachele” e “Studi di macchiette dal vero” gli vale una medaglia, confermando il suo talento e la sua capacità di adattamento artistico.

Il Riconoscimento Duraturo e Postumo

La carriera di Rotta culmina con la sua partecipazione all’ultima esposizione Nazionale nel 1893 a Roma, dove presenta “La stella di mare”, un ulteriore esempio della sua transizione verso il genere aneddotico e di genere.

Nonostante la sua morte, il suo contributo artistico continua a essere onorato. Alla Biennale di Venezia del 1932, molti anni dopo la sua scomparsa, vengono esposti in suo omaggio dipinti come “La piccola ferita” e “Il pescatore con la nipote”, sottolineando l’impatto duraturo della sua evoluzione artistica.

Eredità e Significato Artistico

L’approccio innovativo di Rotta, che ha abbandonato la rigida struttura della pittura di storia a favore di un genere più aneddotico e leggero, ha influenzato la percezione e la pratica artistica. La sua capacità di adattarsi alle richieste del suo tempo e di abbracciare nuove modalità espressive ha lasciato un’impronta significativa nel mondo dell’arte, spostando l’attenzione dalla grandiosità epica alla quotidianità narrativa.

Nel 1891 espose a Berlino e molte delle sue opere furono vendute all’estero. Rotta era sposato con una figlia di Lattanzio Querena dalla quale ebbe un figlio, il pittore Silvio Giulio Rotta.

Rotta morì a Venezia il 10 settembre 1903.

 

Antonio Rotta La morte del pulcino
Antonio Rotta – La morte del pulcino

 

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