ACHILLE D’ORSI

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BIOGRAFIA ACHILLE D’ORSI

Achille D'orsi - Marinaio
Achille D’orsi – Marinaio

Il Percorso di Achille D’Orsi

Nato a Napoli nel 1845, Achille d’Orsi si forma all’Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida dello scultore Tito Angelini. Fin dall’inizio della sua carriera, dimostra un forte interesse per le nuove tendenze veriste introdotte a Napoli da Stanislao Lista. Nonostante questo, i suoi primi lavori rimangono legati a temi patriottici o storici, evidenziato dalla sua prima opera esposta alla Promotrice napoletana nel 1863.

Tuttavia, D’Orsi abbraccia immediatamente l’approccio verista nella sua produzione artistica. Inizialmente, trova ispirazione nella vita quotidiana di Napoli, osservando i vicoli e creando piccole sculture in terracotta che esprimono vitalità ed emozione.

 Il Successo Critico

Nel 1872, insieme a Vincenzo Gemito, ottiene una borsa di studio a Roma, dove perfeziona le sue abilità pur rimanendo legato alla scena artistica napoletana. Continua ad esporre alle Promotrici e raggiunge un notevole successo all’Esposizione Nazionale di Napoli nel 1877, dove la critica rimane impressionata dalla crudezza dei soggetti rappresentati.

Achille D’Orsi, insieme a Gemito, si ispira alla realtà, integrando influenze dell’antichità, evidente nella scelta di soggetti che richiamano l’età ellenistica e la sua decadenza.

Stile e Riconoscimento

Dal punto di vista stilistico, il suo approccio va oltre il mero verismo, utilizzando un modellato vibrante e frastagliato, distante dall’estetica levigata del bronzo tipica del romanticismo.

L’ingegno, l’acutezza nell’osservazione e l’attenzione alla realtà sociale dell’epoca caratterizzano l’opera di D’Orsi, guadagnandogli anche il favore del Re.

Esposizioni e Insegnamento

Partecipa regolarmente alle esposizioni nazionali e napoletane, affrontando temi sociali a partire dagli anni Ottanta, trattati con partecipazione emotiva e un velato pietismo. Nonostante ciò, continua a creare opere che ritraggono la vita quotidiana napoletana.

Diventa professore onorario all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1878 e ottiene la cattedra di scultura nel 1902, mantenendo la direzione dell’Istituto fino al 1915.

Evoluzione Artistica

La produzione di D’Orsi continua con un realismo esuberante e dinamico fino agli anni Dieci e Venti del Novecento. Con l’avanzare dell’età, la sua produzione diventa leggermente ripetitiva e concentrata esclusivamente sui temi di genere.

Negli ultimi anni, vive in condizioni economiche difficili e muore in povertà nel 1929, all’età di ottantaquattro anni, nella sua Napoli.

Contributi Artistici di Achille D’Orsi

L’esordio di Achille D’Orsi avviene alla Promotrice napoletana nel 1863 con Un garibaldino ferito. Successivamente, si focalizza sulla vita quotidiana napoletana e presenta opere significative come Un venditore, Progetto di monumento a Salvator Rosa, Ritratto del professor Tommasi, Il chierico, Sulla fossa, Romano antico e I parassiti all’Esposizione Nazionale di Napoli del 1877.

Un’opera fondamentale è Proximus tuus, esposta all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880, accompagnata da A Posillipo, Ritratto e Busto di donna all’Esposizione nazionale di Roma del 1883.

Negli anni successivi, presenta diversi ritratti come Mario Pagano e Pathos, mentre agli inizi del Novecento crea il Bozzetto per una fontana monumentale di Masaniello e partecipa alle Biennali di Venezia.

Espone per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1909 con Nel concilio di Trento, continuando con Romano della decadenza nel 1914 e produzioni tardive suggestive come Omero sognato nel 1915 e Nell’antico Egitto negli anni Venti. La sua ultima Biennale è nel 1928, presentando il soggetto mitologico Eolo, un anno prima della sua morte.

 

 

ACHILLE D'ORSI Monumento al Re Umberto Napoli
Monumento al Re Umberto Napoli

 

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